La Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip del Tribunale di Palermo, ha arrestato, Nicolò Bondì, 25 anni palermitano del quartiere “Zen” accusato di rapina aggravata in concorso. Bondì è il terzo componente del commando che ha picchiato e rapinato il parroco Miguel Pertini della chiesa di San Filippo Neri.

Le indagini sono state condotte dai poliziotti della Sezione Criminalità Diffusa (“Falchi”) della Squadra Mobile e del Commissariato “San Lorenzo”.

Alcuni giorni fa era stato arrestato Giovanni Caviglia anche lui accusato di fare parte dei tre giovani che hanno messo a segno il colpo.

Bondì è stato trovato in una villetta della provincia palermitana dove si era rifugiato per sfuggire alle indagini dei poliziotti ormai sulle sue tracce.

Nella tarda serata di ieri, i poliziotti hanno circondato l’immobile e vi hanno fatto irruzione, sorprendendo il malvivente. Il sopralluogo nella villetta ha consentito di ritrovare anche una pistola giocattolo.

Lo scorso 27 dicembre, quando intorno alle 4:45 circa, rapinatori, armati di pistola, travisati da cappucci, sciarpe e fascia collo entravano nella chiesa “San Filippo Neri”, di via Fausto Coppi, forzando la porta di ingresso della canonica con un piede di porco.

I malviventi, dopo aver trafugato il tabernacolo contenente due pissidi e quattro patene contenenti circa trecento ostie consacrate, entravano nella casa canonica, raggiungendo al primo piano i genitori del sacerdote, venuti dall’Argentina in vista delle festività natalizie.

I due coniugi sono stati minacciati, l’uomo anche malmenato e rapinati di gioielli e denaro; il sacerdote Miguel Angelo Pertini avendo percepito dal piano superiore le urla degli anziani, si affretteva a raggiungerli, trovandosi di fronte i malviventi, che lo aggredivano colpendolo ripetutamente alla schiena e al volto.

Sotto la minaccia di una pistola i rapinatori lo facevano inginocchiare e percorrere il lungo il corridoio del primo piano.

Il sacerdote alla vista del padre riverso per terra, nell’istintivo gesto di avvicinarsi per proteggerlo, veniva colpito violentemente dai malviventi, che chiedevano con insistenza di consegnare il fantomatico tesoro della Chiesa.

Dopo essersi impossessati di 150,00 euro e 5000 pesos argentini in contanti, di oggetti preziosi consistenti in una fede, una catenina e bigiotteria, un orologio e un notebook, subito dopo, i criminali si davano alla fuga, facendo poi perdere le loro tracce.

Gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato “San Lorenzo”, erano riusciti, appena due giorni dopo l’avvenuta rapina, a risalire all’identità e ad arrestare un giovane tunisino, Sami Ben Lazrag dello Zen, ad oggi rinchiuso in carcere.

In quella circostanza, il tabernacolo e gli altri oggetti sacri trafugati, sono stati recuperati dalla Polizia di Stato e restituiti, alla Curia di Palermo.