La banda dei rapinatori arrestati dal commissariato di Bagheria era composta da Salvatore Borgognone 21 anni di Brancaccio; Filippo Bruno, 26 anni di Brancaccio; Vincenzo Di Pasquale, 34 anni di Misilmeri; Francesco Costanzo , 25 anni Bagherese; Renato Randazzo, 55 anni della Zisa.

Per questi è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per altri due N. C., di anni 24 e P. T., di anni 31; il giudice ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta del sostituto procuratore Giovanni Antoci.

Le indagini degli agenti del commissariato di Bagheria, diretti da Luca Rocché, partono da una rapina ai danni di un imprenditore bagherese aggredito nell’androne di casa poco dopo la chiusura del proprio negozio. I malviventi avevano seguito la vittima dall’esercizio commerciale fino all’interno del portone di casa, quando, a volto coperto e con armi in pugno sono entrati in azione facendosi consegnare l’incasso e gli oggetti di valore.

I poliziotti sono partiti dai racconto dell’uomo e sono riusciti a risalire al mandante della rapina: Francesco Costanzo un parente della vittima. Poi grazie alle intercettazioni e alle immagini dei sistemi di sorveglianza. La banda aveva preso di mira il 30 novembre del 2015 un distributore di carburante Q8 a Misilmeri, nel corso della quale si erano impossessati della somma di 3000 euro.

Erano le 9.30. Poco prima quattro rapinatori sempre la mattina avevano cercato di rapinare sempre a Misilmeri una stazione di servizi Fuel Power. In quel caso i dipendenti dell’impianto avevano compreso le intenzioni dei quattro.

Per paura che gli impiegati del distributore chiamassero la polizia i quattro erano andati via per poi rapinare un secondo impianto. Svolta fondamentale per l’indagine è stata la rapina in trasferta messo a segno da alcuni di loro lo scorso 5 gennaio all’istituto di credito Toniolo di Marsala, sventata proprio dagli agenti del Commissariato di “Bagheria” e della Squadra Mobile di Trapani.

In quell’occasione erano stati fermati proprio due degli odierni arrestati: Salvatore Borgognone ed il “figlio d’arte” Filippo Bruno, di Natale, ritenuto ai vertici della “famiglia” di “Brancaccio”, arrestato nel 2014.