Rappresentare e sollecitare le competenti amministrazioni comunali e regionali sul “Completamento di via Aiace”, opera progettata agli inizi dagli anni 70 ma rimasta incompiuta, così come sul recupero e riuso dell’ ex “Cotonificio Siciliano”, costruzione di archeologia industriale, definita da Bruno Zevi opera di pregio, realizzata nel 1952 dai progettisti Pietro Ajroldi e Franco Gioè.
Di tutto questo, ma soprattutto dei benefici che tutto questo comporterebbe per l’intera città, si parlerà nel corso dell’assemblea cittadina, indetta dall’associazione “Aiace” domenica 24 settembre, a partire dalle 10.30, nei saloni dell’azienda “Interlinea” di Monica Adile, in via Aiace 138, a Partanna Mondello.
«Abbiamo sempre lavorato nel territorio – afferma il presidente dell’associazione, Eduardo Marchiano – facendo prima volontariato nella “Casa di Riposo per anziani ex O.n.p.i.”, insieme alla parrocchia, e occupandoci delle persone meno ambienti. Uno degli obiettivi è stato, per esempio, il “Completamento di via Aiace” e delle problematiche del nostro territorio, come il dissesto idrogeologico, la sicurezza, l’urbanizzazione e le tante incompiute nella parte nord di Palermo, più precisamente delle borgate marinare di Mondello, Partanna, Marinella, Tommaso Natale, Valdesi e Pallavicino, Questo sempre e solo al fine di migliorare la qualità di vita delle persone e dell’ambiente in cui vivono».
Un’arteria, questa, veramente fondamentale da tanti punti di vista, il cui completamento permetterebbe, per esempio, un maggiore flusso di turisti provenienti dal vicino aeroporto per raggiungere Mondello e dare modo a Partanna Mondello di svolgere quell’importante funzione di volano per lo sviluppo infrastrutturale e produttivo della nostra città. Senza dimenticare i vantaggi che deriverebbero dal riconoscimento della storia e dei trascorsi di questa meravigliosa borgata, culla dei nobili Grifeo da Partanna che la fondarono secoli orsono, consentendo, grazie a questo completamento, di uscire dal pesante degrado urbano causato da una politica poco attenta ai bisogni delle persone.
Un impegno con grandi finalità sociali, quello messo in atto dell’associazione “Aiace” che ha guardato anche all’”ex Cotonificio Siciliano”, che sorge nella zona industriale di via Partanna Mondello, oggetto negli anni di una battaglia da parte dell’associazione, a cui ha dato forza il territorio, al fine di bonificare i 5.500 mt quadri di amianto presente sui tetti di quei capannoni industriali che una volta servivano alla filatura del cotone. Un’opera di archeologia industriale della quale “Aiace” ha chiesto alle competenti commissioni la riqualifica, il mantenimento e il riuso, al fine di preservare la memoria storica, culturale e sociale che un tempo è stata, con potenzialità e finalità produttive e turistiche.
«L’ art. 4 della D.D.G. n. 2963 – prosegue Marchiano – parla di “ interventi conservativi e/o di recupero del patrimonio edilizio e di pregio architettonico, mediante eventuale rifunzionalizzazione delle strutture da destinare a uso collettivo”, in linea con le proposte che abbiamo rappresentato nelle audizioni. In base al piano urbano di edilizia sociale (P.U.E.S.), alcune cooperative edilizie andrebbero a costruire più di 1.000 alloggi in “Housing Sociale” nelle aree dismesse da almeno tre anni. Per l’ ex Cotonificio Siciliano sarebbero stati previsti 378 alloggi per famiglie disagiate, giovani coppie e con precarietà economiche. Alcune cooperative sembrerebbero, però, interessate ad acquistare la struttura per poi costruire e rivendere a privati circa 233 appartamenti, distruggendo la memoria storica di questa realtà che, invece, vogliamo resti di proprietà del nostro territorio».
Opere il cui completamento e realizzazione sono per l’associazione “Aiace” fondamentali per realizzare quella Palermo del futuro che sta a cuore a tanti. Una realtà da potere realizzare riusando gli spazi esistenti, mettendo in campo progetti sostenibili, realizzando nuove strade, completando quelle esistenti, costruendo scuole e spazi aggregativi. Una vera e propria rivoluzione culturale da combattere sul piano della vivibilità e dei servizi. Di tutto questo si parlerà domenica mattina attraverso la voce dell’associazione che porterà una serie di proposte concrete, ma anche dei cittadini e di quanti vorranno partecipare, cominciando a progettare concretamente iniziative da mettere immediatamente in atto.
L’assemblea è aperta alla borgata, ma anche a coloro i quali – compresi cittadini, associazioni, e imprenditori che non risiedono o operano in questo territorio – hanno come spirito guida la tutela dell’individuo e del bene comune.
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