“Se la politica è l’arte del futuro, allora non può non prendere in considerazione il provvedimento sulla cittadinanza”.

Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini presentando il suo libro “la comunità possibile” nell’ambito della festa del quotidiano “Avvenire” a Terrasini.

Rispondendo ad una domanda del direttore Marco Tarquinio sulla proposta di legge approvata dalla Camera e ora in attesa dell’esame del Senato ha aggiunto: “con questo provvedimento non diventano italiani tutti coloro che arrivano in Italia, ma chi nasce da genitori che hanno un permesso di soggiorno di lunga durata e fa un percorso scolastico nel nostro Paese. Insomma più che di uno ius soli si tratta di uno ius culturae. È nell’interesse della collettività che questi giovani diventino dei buoni cittadini”.

“Mi auguro – ha aggiunto – che il parlamento sia saggio, capace di fare politica nel senso più alto del termine”. Quanto alle considerazioni di chi ritiene che la riforma della cittadinanza non porti consensi la presidente ha tenuto a sottolineare: ” Alcuni dicono che si perdono le elezioni se si da’ la possibilita’ ad alcuni giovani di far parte della societa’ ma, in realta’, si perdono se prevale la subalternità e se si tradiscono i cittadini”.

La Presidente della Camera in Sicilia si era fatta precedere da una intervista rilasciata al Giornale di Sicilia per continuare nella sua opera di contrasto alle offese in rete di cui è destinataria e contro le fake news. “In uno stato di diritto internet non può essere al di fuori e al di sopra della legge. I reati sono tali sia off line che on line. Le leggi ci sono, si mettano in atto. Il cittadino può non sentirsi solo”.

“Fin dal mio insediamento ho voluto dare un segnale di contemporaneità. Tra le 14 commissioni parlamentari non ce n’era una che si occupasse del digitale. – prosegue – L’abbiamo istituita noi, composta da deputati ed esperti. Questo tema ci riguarda tutti, e riguarda soprattutto i nostri figli. Per questo è importante la formazione. La commissione, che ha prodotto una dichiarazione dei diritti e doveri di internet, grazie a un accordo col ministero dell’Istruzione, sta andando nelle scuole per insegnare la consapevolezza digitale”.

Per Boldrini “il messaggio da diffondere è che non bisogna prendere per buono tutto ciò che circola sul web. Serve diffondere la cultura della verifica di fronte a fake news create per far soldi, per rovinare la reputazione e per seminare odio. Per questo, con la ministra Fedeli, insieme a Facebook, Google, la Rai, la Fieg e Confindustria stiamo per lanciare il primo progetto di educazione civica digitale nelle scuole. Spesso nel web regna l’impunità”.