Una donna molto bella ma di certo non provocante. Discreta nei modi, morigerata nel vestire, tanto da non indossare mai la gonna. Eppoi impeccabile nel suo lavoro, capace di coinvolgere anche gli studenti più distratti.
Nella grande scuola della periferia palermitana tutti parlano bene di lei, della professoressa di italiano indagata per il reato previsto dall’articolo 609 quater del codice penale, “atti sessuali con un minorenne”.
I fatti si svolgono tre anni fa, quando lei ha 41 anni e lui, che è il più bravo della classe, 16.
Tra i due inizia una relazione, ma il giovane sta male, vive la situazione con disagio, tanto da confidarsi con una prima prof, e poi con una seconda che fa partire la segnalazione al preside ed ai genitori che denunciano tutto alle forze dell’ordine.
Non si sa ancora se si andrà a processo ma la scuola si divide. Alcuni docenti e studenti hanno parlato con Repubblica Palermo di “una storia triste”. C’è chi ridacchia – i ragazzi più giovani del primo anno, soprattutto – e chi ancora non riesce a credere a quanto accaduto. La prof ed il suo alunno erano sempre insieme, le voci sul loro conto circolavano già da tempo, ma molti non volevano credere ad una relazione, soprattutto vista la serietà ed alta professionalità di lei.
“Non doveva accadere una cosa del genere”, dice una studentessa. “Ma tu sei sicura che sia accaduto per davvero? “, ribatte una insegnante. “C’ è la parola di uno studente contro la parola di una docente stimata da tutti. E voi la conoscete pure, sapete quanto è brava e scrupolosa”.
Il ragazzo si è diplomato lo scorso anno. Nei confronti della professoressa non è stata presa alcuna misura disciplinare, è stata tuttavia spostata di sezione e continua ad insegnare nella stessa scuola in attesa degli sviluppi della vicenda.
Intanto nei corridoi si continua a parlare. I colleghi della professoressa chiedono discrezione, così come i ragazzi. “Credo che entrambi – dice una studentessa – vogliano solo essere dimenticati”.
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