Risponde a tutto ma non risponde a niente e alla fine l’unica corsa che appare evidente è la corsa al centro alla ricerca di un voto di opinione, sì, ma che tenda a diventare organizzato nel tempo. Matteo Renzi a Terrasini nel palermitano incontra la stampa a conclusione della scuola politica di Italia Viva e non si sottrae alle domande ma da abile oratore glissa su tutte le risposte.
Le domande scomode
Alle domande scomode sulla collocazione di Italia Viva a Palermo con o contro il sindaco Lagalla risponde solo sui rapporti personali con Roberto Lagalla ma a chi insiste replica, con una battuta, “Davide (Faraone ndr) mi fa gli schemini ma io di politica siciliana, pur essendo appassionato di Sicilia, continua a non capire niente”.
Il voto d’opinione
Addita come “male” il voto organizzato, si leva qualche sassolino nei confronti di Luca Sammartino e Valeria Sudano, gli ex amici oggi leghisti di Sicilia e dice che la sfida è “puntare su un voto di opinione in Sicilia dove il voto è organizzato; che è la terra del voto organizzato”.
La corsa al centro
Mentre il divorzio con Calenda è ormai chiaro in tutto il Paese, non c’è accenno a Cateno de Luca e al suo movimento locale e nazionale, sul centro si dice convinto che “Tutti i piccoli partiti e movimenti alla fine confluiranno nella nuova Forza Italia” ma poi, fra le righe dice “il centro siamo noi” puntando a diventare quell’ago della bilancia che già uan volta gli è riuscito di essere pur con un consenso piccolo piccolo.
La Dc e il voto allo scudocrociato
“Se uno ha votato Dc per tutta la vita, quando si trova nella cabina elettorale e vede da una parte il simbolo di Forza Italia con Gasparri e dall’altra il Centro di Renzi, seconde me vota Renzi. Poi può votare pure Gasparri, ma i democristiani si rivolteranno nella tomba. E’ tutto molto chiaro e semplice, noi siamo i moderati e riformisti, loro sono i populisti” sintetizza il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, dimenticando, probabilmente in modo volontario, la Dc Nuova di Cuffaro.
La risposta “democristiana” di Cuffaro
“Stimo Renzi e più volte ho condiviso le sue posizioni politiche e credo che sia un moderato e un vero leader, ma stavolta devo dissentire da lui. Se uno ha votato Democrazia Cristiana quando esisteva la DC e poi ha votato altro o non è andato a votare lo ha fatto perché non c’è più stata la DC, adesso che il partito è tornato, voterà la DC. Credo che sia la cosa più naturale e anche più giusta. In Sicilia è già successo e noi stiamo lavorando perché succeda anche in tutto il Paese” gli risponde il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro.
La strada che divide Renzi e i suoi dal centro sembra ancora lunga, almeno in Sicilia
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