Rischiano di chiudere i battenti a ottobre le strutture dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Palermo.
“A conferma di quanto dichiarato da Adham Darawsha, presidente della Consulta delle Culture, che ha parlato di “incapacità gestionale”, lo Sprar a Palermo è ormai al collasso”. A dichiararlo sono i legali rappresentanti degli enti gestori che dal 2014 portano avanti il progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), finanziato dal ministero dell’Interno.
Per la risoluzione delle problematiche emerse e per una corretta ed efficiente prosecuzione del servizio, gli enti gestori all’unanimità chiedono che vengano soddisfatte le seguenti richieste: erogazione delle cifre rendicontate dovute e già a disposizione del Comune di Palermo; convocazione urgente di una conferenza di servizi al fine di esplicitare una chiara, inequivocabile e rapida procedura di rendicontazione ed erogazione dei fondi dedicati per evitare la continua riproposizione del problema; individuazione delle responsabilità politiche e amministrative causa delle gravi criticità gestionali e sociali.
Se non ci saranno provvedimenti concreti e ufficiali gli enti gestori non saranno in condizione di aderire alla prosecuzione del progetto entro il mese di ottobre come da scadenza prevista dal decreto del 10 agosto 2016 del ministro dell’Interno.
“La nostra città ha prodotto la Carta di Palermo, – concludono gli enti gestori – manifesto sulla libera circolazione degli individui e sull’accoglienza virtuosa degli immigrati in Italia, per questo motivo il collasso del sistema Sprar locale sarebbe una clamorosa sconfitta per tutta la città nonché per l’intero sistema di accoglienza”.
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