Viene depositato questa mattina al Tar, il tribunale amministrativo regionale, il ricorso di due autolinee in concessione ovvero di due società di autobus extraurbani che collegano Palermo alla provincia e non soltanto, contro la scelta del Comune di sopprimere il capolinea Balsamo accanto la stazione ferroviaria centrale e spostare tutto in via Basile, fuori dal centro.

Dopo la bufera Ztl che non sembra terminata con la sospensiva pronunciata dal Tar si apre un altro fronte giudiziario per la gestione del traffico a Palermo

Il ricorso, al quale presto sembra si affiancheranno altre linee, non contesta il principio di decentramento previsto nel Piano generale del traffico ma l’ordinanza con la quale viene applicato questo concetto.

In sostanza manca un collegamento urbano stabile per garantire la semplice raggiungibilità del nuovo capolinea che risulta, di conseguenza, penalizzante per i viaggiatori e per le autolinee.  Questo a fronte del fato che viene mantenuto un altro capolinea intraurbano sempre in zona stazione centrale ovvero il parcheggio Cairoli, che è privato di proprietà di una autolinea.

In questo modo, contestano i ricorrenti, si prediligono alcune autolinee a discapito di altre rendendo raggiungibili alcuni mezzi, complesso l’utilizzo di altri. A meno che anche la altre autolinee non paghino lì’accesso al parcheggio Cairoli e i pass urbani per restare in centro.

Dal Comune non c’è replica ufficiale ma ufficiosamente fanno notare che Cairoli, essendo un parcheggio privato, non  può essere soggetto alle limitazioni comunali per quanto riguarda il suo uso, ne si può impedire all’azienda di raggiungere il proprio parcheggio. le condizioni di maggior favore non dipendente da scelte comunali ma dalla circostanza che l’azienda è proprietaria del parcheggio, cosa del tutto indipendente da volontà e attività comunale.
“Al comune di Palermo non ci sono più regole ma continuano a parlare di piano di mobilità – è il duro commento della solita Stefania Munafò della segretaria del Pd – il PGTU (Piano generale del Traffico Urbano) prevedeva come parcheggi Per il trasporto pubblico extraurbano Emiri-Giotto-Basile“.

“Nel 2015 la giunta Orlando – ricostruisce la Munafò –  approva una delibera, la 217, che rimodula queste aree destinate ai pullman, elimina Emiri e lo sostituisce con Cairoli mantenendo Giotto e Basile. Fin qui nulla di strano. Qualche giorno fa le aziende che utilizzano invece come parcheggio via Balsamo vengono informati dalle associazioni di categoria  che non potranno più sostare li ma dovranno spostarsi in Giotto-Basile pur  mantenendo il terminal di via Cairoli all’interno della stazione centrale”.
“Ma il suddetto terminal è un parcheggio privato di proprietà di alcune autolinee la cui titolarità è, peraltro, dei cugini dell’assessore Marano, secondo quanto mi riferiscono, ma lei non si sarebbe astenuta dalla votazione in giunta quando si è trattata questa delibera. Una evidente dimenticanza. Peraltro in via Cairoli queste autolinee in barba al principio di uguaglianza e pubblica concorrenza possono accedere nelle zone centrali della città”.
“Il terminal bus su gomma è un servizio pubblico – conclude la Munafò – ed essendo materia di competenza anche regionale non mi spiego per quale motivo il comune abbia fatto questa scelta sui parcheggi extraurbani in virtù anche del fatto che la vicenda sia in regime di sospensione da parte della Regione per mancanza di opere infrastrutturali”.
Solo dopo le 17 è giunta la replica dell’assessore Giovanna Marano alla quale era stata chiesta sin dalla mattina una replica. la componente della giunta orlando smentisce, chiede pubbliche scuse e minaccia querele alla Munafò (leggi qui la replica integrale della Marano).
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