Piano rifiuti per la Sicilia, tutto pronto e nessun allarme – “La novità è che non usiamo nel nostro piano la parola termovalorizzatori ma valorizzazione dei rifiuti nel senso che per noi i rifiuti sono una risorsa che va valorizzata e non necessariamente incenerita. si potranno usare sistemi alternativi e comunque sempre i meno inquinanti”.
Per il Presidente della Regione Rosario Crocetta non esiste alcun allarme rifiuti ne oggi ne fra sei mesi e annuncia il suo piano nel corso di una conferenza stampa insieme all’assessore Vania Contrafatto.
“Il nostro piano è stato già trasmesso al Ministero e abbiamo ottenuto una valutazione positiva sia pure informale e preliminare. Non c’è alcun problema e presto avremo la valutazione finale. poi potremo avviare le gare per fare gli impianti. Saranno 6 o 7, tutti di piccole dimensioni e tutti all’interno di discariche o aree industriali quindi lontani dai centri abitati”.
Il piano prevede due impianti da 200 tonnellate a Palermo e Catania e altri cinque o sei da 60-80 tonnellate per garantire una distribuzione regionale abbastanza equa in aree industriali o discariche nel resto dell’isola.
A Trapani dal 1 ottobre aumenterà la capacità di conferimento perché dopo l’incendio dell’impianto di biostabilizzazione si sta procedendo a mettere in funzione la struttura, a Enna nelle more della realizzazione di un impianto fisso, si avrà una discarica funzionante con un ulteriore impianto di biostabilizzazione mobile che consentirà il conferimento di tutti i comuni della provincia mentre l’impianto fisso di sciacca sarà finanziato con i fondi del patto per la Sicilia.
Sui tempi Crocetta glissa anche se è chiaro che tutto dovrà avvenire entro sei mesi e sarà difficile (se non impossibile) avere impianti funzionanti in un tempo così breve che, nel migliore dei casi, permette di aggiudicare le gare.
“Non voglio sentire paragoni fra questo piano e i termovalorizzatori di Cuffaro” aggiunge, poi, il presidente della Regione rispondendo a chi gli faceva notare come proprio Cuffaro oggi avesse detto in maniera chiara che si stanno facendo tutte le cose che aveva previsto il suo governo anni fa, dal Ponte sullo Stretto ai termovalorizzatori.
“I nostri valorizzatori non saranno necessariamente inceneritori. Quelli, inoltre, erano grandi impianti altamente inquinanti per smaltire 3000 tonnellate. i nostri serviranno per la metà di questa produzione e saranno piccoli e non inquinanti”
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