Nonostante l’emergenza rifiuti estiva sia ormai alle spalle, il problema delle discariche di ingombranti a Palermo continua ad essere di attualità. Cep, Borgonuovo, Sperone, ma anche Acquasanta ed Arenella: nessun quartiere è esente dalla formazione di questi cumuli di mobilio.

In essi si può trovare davvero di tutto. Dai gettonatissimi materassi a suppellettili di ogni tipo, passando per rimasugli di cantieri o di traslochi vari. Piccole montagne che occupano la sede stradale e che costituiscono un pericolo per i passanti. Un problema a cui, almeno per il momento, non è stata trovata una soluzione. In alcune zone non sono bastate nemmeno le telecamere. Approfittando della notte, gli incivili scaricano tutto quello che possono, senza alcuna cura del decoro urbano e dell’ambiente.

Rifiuti Ingombranti, problema irrisolto (VIDEO)

Normalmente, ad occuparsi del prelievo dei rifiuti ingombranti è la Rap, società partecipata del Comune di Palermo. Ma il servizio offerto, evidentemente, non è sufficiente a soddisfare il palato di chi preferisce l’illegalità al buonsenso. Tanto che, nonostante le pulizie straordinarie condotte nelle scorse settimane, i cumuli si sono riformati, anche in maniera più incisiva rispetto a prima.

Sul tema è intervenuto ai nostri microfoni l’amministratore unico dell’azienda Girolamo Caruso. “La situazione in merito agli ingombranti è che noi li andiamo inseguendo. Perchè, per avere una pulizia giornaliera efficace, noi dovremmo avere almeno il doppio delle persone che dedichiamo attualmente. Un lusso che non ci possiamo permettere, perchè rischiamo di lasciare scoperte altre tipologie di raccolta. I rifiuti ingombranti sono diventati la croce di Palermo. Ci sono un sacco di persone, soprattutto di comuni limitrofi, che si occupano di traslochi che hanno scambiato il capoluogo per una discarica pubblica”.

Caruso sulle soluzioni al problema

In termini di controllo del territorio, la Rap avrà a disposizione una flotta di nuove telecamere, anche se Caruso si dice pessimista sull’efficacia di questa soluzione. “Tra un paio di mesi avremmo cinquanta telecamere che ci concederà la polizia municipale. Una quantità che arriverà da una grossa fornitura di 500 pezzi concessa dal Ministero degli Interni. Anche se non ci credo molto a questo tipo di sistema. La gente si è fatta furba. Si parcheggia venti metri prima, così che la targa non si legge ed abbandona i rifiuti”.

L’amministratore unico di Rap punta su altri deterrenti, non escludendo un coinvolgimento anche di Reset nella battaglia agli incivili. “Sto facendo il bando per i vigilantes. Uomini da posizionare in quei quindici o venti punti sensibili della città di Palermo, che noi conosciamo perchè sono quelle zone che puliamo la notte e l’indomani mattina sono di nuovo sporche. In queste zone vorremmo mettere una guardia giurata armata, ovviamente a bordo della relativa macchina. Un deterrente per scoraggiare gli incivili. Se blocchiamo le vie d’accesso, dovremmo avere dei benefici. Non escludo che, per aumentare l’efficenza, potrei far fare il servizio alla Reset. Azienda che ha tante risorse. Noi paghiamo il servizio e loro potrebbero avere una commessa in modo da guadagnare ulteriori introiti”.

Marino: “Avviate interlocuzioni con Reset”

Una delega sostenuta anche dall’assessore ai Rapporti con le partecipate Sergio Marino. “Stiamo valutando la possibilità di farci aiutare da Reset. Abbiamo delle interlocuzioni con l’azienda per affidare una parte del servizio, per essere più pronti e dare risposte immediate. Il servizio, al momento, è sulle spalle di Rap, ma non ce la fa. La partecipata, una volta effettuati i prelievi, li gira ad aziende private a spese sue. Ma la quantità dei rifiuti in strada non è proporzionata a quello che si dovrebbe trovare. C’è un’illegalità che va oltre ogni limite“.

“Molti non sanno, probabilmente alcuni vengono da fuori Palermo, che è diventata l’immondezzaio di tutta la provincia – sottolinea amaramente l’assessore -. Il tema delle zone di confine rimane sempre attivo. Il sindaco, nella giornata di ieri, ha firmato un protocollo d’intesa con la Commissione Nazionale contro le ecomafie. Questo è già un passo importante”.

Un documento sottoscritto presso la sede di rappresentanza di Villa Niscemi, alla presenza del presidente della Commissione Stefano Vignaroli. Il protocollo è finalizzato a strutturare e rafforzare la collaborazione fra l’Amministrazione comunale e la sua Polizia Municipale da un lato e la Commissione dall’altro. In particolare, è previsto che la Polizia Municipale trasmetta alla Commissione ogni informazione non coperta da segreto istruttorio circa le proprie attività repressive e preventive degli illeciti ambientali ed anche che la Commissione possa avvalersi, per i propri compiti istituzionali, del lavoro del nucleo di Polizia Giudiziaria del Corpo della Polizia Municipale. E’ inoltre prevista la possibilità di mutua partecipazione ad attività di formazione per quanto di rispettiva competenza.

 

 

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