Buona la quarta, o almeno così si spera che vada. Torna domani in giunta la riforma dei rifiuti, quella che dovrebbe cambiare completamente il sistema. Per tre volte è stata fumata nera nonostante l’assessore Vania Contrafatto abbia consegnato la sua bozza alla giunta il 13 giugno.

Mentre la politica continua a perdere tempo (anche se la riforma non cambierebbe certo le cose, almeno non oggi ne nei prossimi mesi) la bolgia è pronta per esplodere. Il piano di raccolta e conferimento dei rifiuti in discarica, infatti, funziona al limite massimo di tutte le capacità delle discariche siciliane. di fatto basterà un solo piccolo intoppo e tutto rischia di saltare.

I rifiuti vengono raccolti e trasportati in discariche che stanno stressando gli impianti di trattamento oltre il consentito. Girano per la sicilia compiendo anche viaggi chilometrici e riescono ad essere smaltiti, per il momento. ma se un impianto si fermasse o se semplicemente un giorno venisse prodotta una quantità di rifiuti superiore alla media?

Il primo test non è lontano. Il rischio che il sistema vada in tilt è datato 11 e 12 luglio quando a Palermo sciopereranno i netturbini della Rap. Due giorni di rifiuti in strada che dovranno essere smaltiti nei giorni successivi. come visto che Bellolampo ha già portato a 950 tonnellate il suo smaltimento giornaliero a fronte di un impianto che ne prevede 750?

Anche per questo la più grande discarica al momento in attività in Sicilia, quella di Lentini, sperimenterà in settimana l’invio di 10 mila tonnellate a una cementeria di Verna, grande centro della Bulgaria che si affaccia sul Mar Nero. E nei giorni scorsi un’ altra discarica, quella di Trapani – racconta ,l’edizione di stami de la Repubblica –  ha pubblicato un bando europeo per “l’invio transfrontaliero dei rifiuti”.

Insomma, mentre il governatore Rosario Crocetta cerca accordi con gli Stati del Nordafrica e il dipartimento ha avviato contatti con altri Paesi europei, dal Portogallo all’Olanda, i gestori privati della discariche si stanno muovendo per conto proprio perché “a questo ritmo gli impianti a breve saranno saturi”. Una scelta che secondo l’assessore Contrafatto si sarebbe potuta evitare ma che invece sembra inevitabile.

Al momento soltanto la discarica di Lentini, gestita dalla “Sicula trasporti” della famiglia Leonardi, accoglie 4 mila delle 5.600 tonnellate di spazzatura prodotta dai siciliani ogni giorno. E con questo ritmo, nonostante l’ autorizzazione ad abbancare diverse migliaia di tonnellate in più, la discarica sarà presto satura.

Una situazione complessa si registra anche nel trapanese, nella discarica della Trapani servizi che ha già pubblicato il suo bando per il conferimento di rifiuti all’estero giusto per tenersi pronta.

La Regione sta facendo la sua parte in questo grande affare dello smaltimento estero, Il dipartimento Energia ha  avviato contatti con una società di smaltimento rifiuti in Turchia. Ma intanto la raccolta avviene nell’incertezza.

“Il mancato intervento per una pronta soluzione alle problematiche legate alla gestione dei rifiuti in Sicilia, sta provocando in queste ore l’ennesima emergenza – scrivono intanto in una nota Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia che ricordano quanto avvenuto nel fine settimana “in particolare nel territorio trapanese e in località turistiche come San Vito lo Capo. Emergenza che non solo continua a creare disagi per i cittadini ma che rischia di compromettere una delle poche ‘industria’ dell’Isola”

“Ci uniamo all’appello dei sindaci del trapanese, sottolineando che situazioni come queste non sono più accettabili poiché rischiano di vanificare anni e anni di impegno in un settore trainante e provocano un danno irreversibile all’immagine della nostra Isola. In queste condizioni con i rifiuti per strada, davanti alle spiagge e nelle località turistiche, in Sicilia si scoraggia ogni iniziativa privata, vengono mortificati gli investimenti degli operatori economici e si vanifica ogni esigua possibilità di creare occupazione per i giovani che sono già con le valigie in mano, pronti a lasciare questa Terra. Ribadiamo , pertanto, la necessità e l’urgenza di mettere in campo ogni mezzo possibile per fermare questo scempio”.

Ma dalla Regione sottolineano che è colpa anche della Rap. la discarica di Bellolampo secondo il piano regionale concordato con Roma dovrebbe accogliere 1500 tonnellate al giorno mentre ne riceve solo 950. “La RAP sta contribuendo ad affrontare nel migliore dei modi l’ennesima emergenza causata dal caos generale che regna a livello regionale per responsabilità certamente non nostre – dice il Presidente Roberto Dolce  – e siamo certi che saprà essere all’altezza di un servizio che non era programmato, ma viene imposto da fattori esterni e che certamente sarà
svolto con la massima dedizione e professionalità. Grazie ad un nuovo eccezionale impegno (200 tonnellate in più quindi da 750 a 950 ndr) sarà possibile alleviare il peso della crisi su alcuni comuni dell’area, nella speranza che
comunque presto la Regione esca da questa situazione di perenne emergenza, dotandosi di impianti adeguati e pubblici con una vera programmazione di lungo termine“.