Fatta la giunta senza fare un vero e proprio rimpasto e nominato anche l’assessore all’Agricoltura, che sembrava essere lo scoglio più complesso da superare, non tutto è andato a posto.

Attendendo un Vice presidente

Dopo il rimpasto estivo della Giunta Schifani con l’innesto di 3 nuovi assessori, adesso a tenere banco è la figura del vicepresidente della Regione Siciliana. Il governatore siciliano ha finito ieri le nomine dei nuovi assessori Alessandro Dagnino all’Economia, per lui la nomina è arrivata nei giorni scorsi, Giusy Savarino al Territorio e Ambiente e Salvatore Barbagallo all’Agricoltura, in sostituzione rispettivamente di Marco Falcone (eletto al Parlamento Europeo), Elena Pagana e Luca Sammartino (dimissionari per motivi diversi).

La vice presidenza, dall’inizio della legislatura, era in mano alla Lega, proprio con Sammartino. Ora a rivendicarla è Fratelli d’Italia e nelle ultime settimane in più di una occasioni e ad essere delegato da Schifani è stato Alessandro Aricò, assessore proprio in quota FdI. Occasioni che, in realtà, nella maggior parte dei casi hanno riguardato proprio il settore di competenza ovvero infrastrutture e trasporti. Dunque nessuna indicazioni “politica” anche se c’è chi ha voluto leggerla così

In secondo luogo la Lega ha tenuto l’assessorato all’agricoltura ed ha anche vinto la partita sull’altro assessore, Mimmo Turano che Schifani avrebbe gradito venisse sostituito. Pressare ulteriormente per la vice presidenza appare politicamente comp0lesso anche alla luce del risultato delle Europee che, comunque, non entra formalmente nella discussione

Toto-nomi ma Schifani ferma tutto

Nelle ultime ore però a tenere banco è proprio il toto-nomi per la carica di vicepresidente, con i papabili Alessandro Aricò In virtù di quanto detto prima) e Roberto Di Mauro, quest’ultimo indicato perché dopo le Europee l’alea lombardiana è in fibrillazione e chiede più spazio. Sottotraccia, però, ci sono anche le richieste di spazio da parte di Noi Moderati, che ha dato il suo contributo alla lista di Forza Italia alle Europee e che è federata per accordo nazionale. Uno spazio che non si riesce a trovare ne qui ne altrove.

Contattato dall’agenzia di stampa Italpress, il presidente Schifani ha però tagliato corto affermando: “Al momento il vicepresidente della Regione non è all’ordine del giorno”. Fatta la giunta quindi mancherà ancora un vice presidente della Regione visto che Schifani ha frenato sulla scelta. Una frenata  he serve a stemperare ulteriormente gli animi e lasciare una pedina da muovere in virtù di quel che accadrà

La strategia di Schifani

La scelta di Schifani di non affrettare la nomina di un vice sembra dettata dalla volontà di ponderare con attenzione questa decisione, cruciale negli equilibri della maggioranza dopo gli innesti di ieri di Salvatore Barbagallo e Giuseppa (Giusy) Savarino. Quando anche questa scelta sarà fatta non ci saranno più posti da assegnare.

I nuovi assessori giurano

Oggi, intanto, giurano i nuovi assessori che sono fondamentalmente dei tecnici anche se si riconoscono in precise aree politiche (ad eccezione della Savarino che è un assessore politico). Barbagallo, è professore ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’università di Catania e gli è stata assegnata la delega di assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea. Savarino, avvocato e deputato regionale, già presidente della Commissione parlamentare “Ambiente” dell’Ars, si occuperà proprio di Territorio e ambiente.

La nomina di Alessandro Dagnino

Ricordiamo anche che nei giorni scorsi il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, aveva nominato l’avvocato Alessandro Dagnino, amministrativista di grido, nuovo assessore all’Economia. Dagnino, che prende il posto dell’europarlamentare Marco Falcone, ha rassegnato le dimissioni dal componente del consiglio camerale della Camera di commercio di Palermo-Enna e da vice presidente di Confcommercio Palermo.