Continua la valanga di polemiche sul mondo in cui il governo Crocetta ha trattato in questi giorni il piano di riordino della rete sanitaria in Sicilia. Le critiche al governatore all’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, arrivano da ogni dove: gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione.

Nello Musumeci, intervenendo oggi a Sala d’Ercole, ha chiesto che “il presidente dell’Ars si faccia portavoce affinché l’assessore Gucciardi venga a riferire in Aula sulle reali volontà del governo Crocetta di portare avanti il suo irragionevole piano sanitario o se, invece, sia stato deciso di fare retromarcia”.

Musumeci ha aggiunto che “lo scaricabarile su questo irragionevole progetto mi ricorda i capponi di Renzo quando si beccavano fra di loro nel timore di finire inesorabilmente nel pentolone. L’assurda proposta della rimodulazione ospedaliera in Sicilia è frutto dell’intesa fra Roma e Palermo, elaborata con logica ragionieristica e svincolata da ogni legame tra ospedale e territorio”.

Anche il Movimento 5 Stelle chiede a Gucciardi e Crocetta di riferire subito in Aula. “In merito alle dichiarazioni rese dal presidente della Regione Crocetta – sostengono i deputati M5S Giorgio Ciaccio e Matteo Mangiacavallo – capiamo come per questa maggioranza, un piano importante, quale quello sanitario, si declini solo a mezzo stampa. Questo la dice lunga sulla approssimazione, probabilmente voluta, che contraddistingue la trattazione di tali argomenti. L’unico documento ufficiale che esiste è solo il piano del Ministero che di fatto ridisegna la rete ospedaliera siciliana, prima annunciato e poi smentito dal governo Regionale. Il Governo – sottolineano i deputati M5S- tenta solo di intorbidire le acque sulla vicenda, giocando il ruolo di chi prima crea il problema poi si veste da paladino per risolverlo. Se per rafforzamento di presidi si intende dare posti letto alle cliniche private, alcune delle quali ascrivibili anche alla stessa maggioranza che supporta il Governo, allora il quadro è già chiaro. Nel frattempo Crocetta e Gucciardi – concludono – continuano a trattare il parlamento come terzo incomodo”.

Ma la critica politica più caustica arriva però da un gruppo parlamentare di maggioranza, l’Udc, che alla fine della riunione tra il gruppo parlamentare, gli assessori regionali e la dirigenza del partito dirma una nota in cui sostiene che “la vicenda surreale del fantomatico piano di revisione della rete ospedaliera è sintomo di un grave deficit di trasparenza e correttezza istituzionale. Al prossimo vertice di maggioranza chiederemo un radicale cambio di registro sulla sanità ma anche su altre tematiche importanti”.

“Sul piano ospedaliero – si legge ancora nella nota – abbiamo assistito ad una indecorosa telenovela fatta di indiscrezioni e di smentite che ha minato la credibilità delle istituzioni e agitato inutilmente operatori del settore sanitario, amministratori locali ed utenti. L’Udc non tollererà nessun metodo carbonaro in materia di sanità. La nuova rete ospedaliera dovrà essere redatta con trasparenza e con il massimo coinvolgimento dei rappresentati dei territori e delle organizzazioni sindacali del personale medico e paramedico. L’unica priorità sarà quella di garantire una rimodulazione della rete più efficace e in grado da garantire una sanità pubblica estesa a tutti, di conseguenza ci sembra fuori luogo legare il nuovo piano ai concorsi. E’ inopportuno fare assunzioni nella sanità nell’imminenza di importanti tornate elettorali”.