Tanti gli episodi di violenza che, nelle scorse settimane, hanno interessato le discoteche palermitane. L’ultimo episodio la rissa alla discoteca Payone per il quele il questore di Palermo ha chiuse il locale per 30 giorni. Nei giorni precedenti anche una lite in un locale di via dell’Arsenale. 

Chiesto incontro al Prefetto

Per trovare urgenti soluzioni alla problematica, la Fisascat Cisl ha richiesto un incontro alla Prefettura di Palermo. “Abbiamo richiesto apposito incontro al Prefetto, da convocare alla presenza del Sindaco, dell’Assessore alle Attività Produttive, del Questore, dell’Assessora con delega alla Sicurezza e della Presidenza di Confcommercio, per trovare urgenti soluzioni a tutela dei lavoratori impiegati in questo settore” – affermano Stefano Spitalieri e Mimma Calabrò della Fisascat Cisl Palermo Trapani che continuano – “Sono centinaia i lavoratori che, ormai troppo spesso, rischiano la propria incolumità durante il proprio turno lavorativo”

Giovani che si scagliano con una violenza contro i buttafuori

“Mai avremmo potuto immaginare di ritrovarci a vivere a scene di questo tipo – afferma Marcello Catalano, lavoratore con esperienza ventennale nel settore e coordinatore per la Fisascat Cisl – Scene ormai da copione che vedono anche giovanissimi scagliarsi con una violenza inaudita contro i buttafuori dei locali. Ormai troppe le storie di colleghi che sfiorano per un pelo le tragedie. Non possiamo andare a lavorare senza sapere in che condizioni torneremo a casa”.

I provvedimenti che penalizzano i gestori

“Per non parlare del fatto che – continuano Spitalieri e Calabrò – in seguito al verificarsi di fenomeni di questo tipo, sono tantissime le attività che restano chiuse, costringendo i lavoratori a fermarsi per parecchie settimane. E’ necessario trovare urgenti soluzioni per arginare tali tipi di fenomeni e siamo certi che l’incontro con la Prefettura non potrà che dare una svolta alla situazione – concludono i sindacalisti – non soltanto per i lavoratori che rischiano quotidianamente la propria vita ma anche per tutte le Imprese sane del settore che, dopo anni di chiusure, mai avrebbero potuto immaginare di ritrovarsi a vivere vere e proprie scene da far west”.

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