S’intitola Ritorni alle terre ed è un’esperienza teatrale che combina insieme poesia e musica per indagare il rapporto archetipico dell’uomo con la sua terra. L’opera, che debutterà nell’Atrio del Conservatorio il 5 luglio alle 21, è ideata e diretta da Maria Paola Altese, anglista e docente dell’Istituto, e propone un percorso di sperimentazione e di conoscenza, che ha coinvolto allievi e docenti del Conservatorio di Palermo nella costruzione di particolarissimi paesaggi sonori con quasi tutte le musiche originali – tranne due Lieder di R. Wagner – composte dagli studenti delle classi di Musica elettronica e di Composizione e la partecipazione straordinaria, in qualità di voci recitanti con improvvisazioni vocali, delle docenti di canto Patrizia Pace (Madame Sosostris da Eliot), Nina Alessi (per il testo di Alda Merini) e Tiziana Arena (il migrante di “Senza speranza”) e, inoltre, degli studenti Gianbartolo Porretta e Luca Rizzo (pianoforte), Martina Mazzola e Chiara Fiorani (soprani), Vincenzo Faraone (sassofono), Salvatore Vitale (fisarmonica) e la presenza di originali sfondi corali interpretati da allievi di canto.

“Ritorni alle terre” trae ispirazione da “The Waste Land” di T.S. Eliot e, attraverso “La terra santa” di Alda Merini, giunge a “Panormus”, poemetto dell’attore e scrittore David Carrigan dedicato ai luoghi della memoria a partire proprio da Palermo. Lo spettacolo si propone di avviare una riflessione non retorica sui temi della patria e della distanza, del viaggio come ricerca di sé e come mutamento. Fra le letture, che saranno interpretate, alcuni versi tratti da “Rime dell’innocenza” del 1903 della poetessa siciliana Angelina Lanza e “Senza speranza”, commovente e sconosciuto componimento poetico in dialetto siciliano scritto nel 1929 da Giuseppe Pedalino, che racconta il naufragio e la inutile lotta per non annegare nell’oceano gelido e nemico di un migrante siciliano in rotta per l’America. Nel loro percorso teatrale, gli studenti del Conservatorio si sono interrogati sui confini e sui molteplici ritorni dell’esistenza, ma soprattutto sul senso del viaggio, quando la traversata è il naufragio dell’uomo e delle sue speranze affidate a un’unica strada, che si rivela mortale.

I compositori che hanno lavorato a “Ritorni alle Terre” sono Giovanni Conciauro, Giovanni Damiani, Giovanni De Vincenzi, Alessio Ilardi, Roberto Palazzolo, Giovanni Pizzitola, Giuseppe Rapisarda, Giuseppe Rizzo, Luca Rizzo, Massimiliano Seggio. La regia del suono è di Gabriele Giambertone e Giuseppe Rapisarda, Audio Editing Alberto Tudisca e assistenza tecnica Alessio Ilardi. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti