La Polizia di Stato ha tratto in arresto Giuseppe Zangara, 35enne palermitano di Ballarò, in esecuzione di un provvedimento restrittivo di custodia cautelare domiciliare, emesso dal Gip del Tribunale di Palermo.
Ad approfondire e sviluppare gli aspetti investigativi relativi ad una tentata rapina andata in scena, lo scorso 6 novembre, in danno di una gioielleria nei pressi di piazza Castelnuovo, sono stati gli agenti del Commissariato di P.S. “Centro”.
Quella mattina, Zangara, a volto scoperto e fingendosi un cliente meritevole di attenzione e fiducia, millantando la parentela con un abituale acquirente e frequentatore della gioielleria, al solo scopo di guadagnare la fiducia della dipendente presente, fece ingresso nei locali dell’esercizio ed avviò una trattativa per l’acquisto di alcuni monili. Affermò, per altro, di disporre di un ragguardevole budget che rassicurasse la dipendente sulle sue buone intenzioni.
All’atto della definizione dell’acquisto chiese un “ultimo e sostanzioso” sconto, in attesa del quale ottenne di avere aperta la porta del locale per appartarsi ed effettuare una telefonata. Fu quello il pretesto per uscire dall’esercizio, con un prezioso bracciale, arraffato durante una fase di distrazione della commessa.
La dipendente, pur avendo sbloccato la porta di uscita, si avvide del reato, raggiunse il malvivente, chiese a gran voce la restituzione del maltolto e tentò, invano, di bloccarne la fuga, trattenendolo per un braccio. Meglio andò ad un conoscente della donna, giunto in suo soccorso che riuscì a placcare Zangara. Questi però, vistosi in difficoltà, abbandonò il bracciale su strada, riuscì a divincolarsi con forza dalla presa e fuggì, facendo perdere le proprie tracce.
A distanza di qualche mese, inesorabile è giunta la misura cautelare, legata all’efficace azione investigativa della Polizia di Stato. I poliziotti del Commissariato di P.S. “Centro” hanno visionato decine di frame rirpesi dalle telecamere dell’esercizio interessato e da quelli limitrofi. Gli esiti investigativi sono andati nella stessa direzione delle dichiarazioni e dei riconoscimenti effettuati dai protagonisti della vicenda.
Ulteriori indagini sono in corso per accertare se il malvivente, nei cui confronti è stata disposta la Custodia Cautelare Domiciliare, abbia compiuto altri analoghi raid.
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