Erogazione dell’acqua sospesa dalle 9 del mattino alle 18 del pomeriggio, ogni giorno, tranne la domenica.
Accade in un palazzo al numero civico 24 di via Giusti a Palermo, in pieno centro, in una zona residenziale nella quale nessuno potrebbe immaginare il verificarsi di un disservizio del genere.

A denunciare questa incresciosa situazione è un abitante del palazzo, Massimo Miccichè, che da tempo prova, senza riuscirci, a capire quali siano le cause di quanto accade, che a quanto riferisce, non sarebbe una novità.

“Da tre settimane abbiamo i rubinetti a secco per nove ore al giorno – racconta Miccichè a BlogSicilia – ma non siamo nuovi a disagi del genere. Succede da gennaio 2017, e questo disagio l’abbiamo sperimentato anche per mesi di seguito. Non sappiamo perché ma a periodi, più o meno lunghi, l’erogazione dell’acqua viene sospesa sempre nella medesima fascia oraria”.

Il signor Miccichè e i residenti del palazzo avrebbero provato più volte a contattare l’Amap ma senza successo.
“Ho già denunciato la cosa all’Amap – continua Miccichè – e anche l’amministratore del palazzo non sa darci una spiegazione perché all’Amap quasi sempre non rispondono”.

Qualche volta, gli abitanti del palazzo, sono riusciti a sapere qualcosa: “All’Amap ci hanno detto – racconta ancora Miccichè – prima che c’erano lavori in corso, poi che si doveva razionare l’acqua, dopo ancora che c’erano altri problemi di pressione dell’acqua ma che li avrebbero risolti, noi non possiamo certo continuare a vivere in questa disagevole condizione”.

L’unica soluzione resta quella di comprare una cisterna per l’approvvigionamento. “E’ quello che stiamo facendo – continua Miccichè – e mi viene da pensare che ci sia un business delle cisterne. E’ una situazione assurda rimanere per tutto questo tempo senza acqua in casa, neanche se fossimo nel deserto del Sahara”.

Una spiegazione ufficiale di quanto accade l’Amap non l’avrebbe ancora fornita. “Andremo di persona negli uffici dell’azienda – conclude Miccichè – bisogna porre fine a questo stato di cose. Io vado al lavoro e per me i disagi sono limitati, ma chi sta tutto il giorno in casa è costretto a vivere una situazione che non può più andare avanti. Noi attendiamo ancora risposte dall’Amap”.

Naturalmente ci auguriamo che l’Amap voglia dare delucidazioni a questi cittadini disagiati attraverso le pagine del nostro giornale. Attendiamo una replica.