Chi più ricicla, più paga. Il paradosso rifiuti denunciato nelle scorse settimane da BlogSicilia adesso approda anche all’attenzione nazionale. A riportarlo su un piano diverso è Il Sole 24 ore che racconta cosa succede nell’isola che tenta di uscire da un eterno “cane che si morde la coda”.
Secondo uno studio della Uil sulla Tari, nell’isola il costo medio annuo per famiglia supera di gran lunga la media nazionale che è di 337,77 euro: dai 510,98 di Trapani ai 305,89 di Enna. Pesa ovviamente il costo per inviare i rifiuti fuori dalla Sicilia, scrive il quotidiano economico nazionale.
Anci Sicilia, 380 euro per tonnellata conferita in discarica
A confermare l’allarme giò lanciato nei giorni scorsi sono i rappresentanti dei comuni siciliani che parlano di un costo di conferimento in discarica arrivato a 380 euro a tonnelata “Il peso sui bilanci dei Comuni continua a crescere – dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia – i costi rischiano di vanificare gli straordinari sforzi degli amministratori siciliani, che sono riusciti ad aumentare le percentuali di raccolta differenziata portandola al 65% in 274 comuni su 391”.
Cresce la differenziata
Nel suo articolo Nino Amadore raccoglie anche i dati di crescita della differenziata che secondo il dipartimento regionale Acqua e rifiuti è passata dal 51% del 2022 al 55,78% al 16 settembre 2024.
Chi non riesce proprio a far decollare la differenziata sono le grandi città con in testa le aree
metropolitane di Palermo e Catania dove la quota è, rispettivamente, al 16,83% e al 35,05 per cento.
Troppi rifiuti in discarica
Ma il vero problema è la quantità di rifiuti destinati in discarica ancora troppo elevata. Si parla di circa il 70%, quota che non corrisponde ai dati sulla differenziata, e con un sistema delle discariche non più in grado di far fronte alla situazione.
La volumetria disponibile nelle 6 discariche autorizzate (4 pubbliche e due private) ad accogliere rifiuti urbani pretrattati ammonta a 781.257 metri cubi su una produzione annua di 2 milioni e 153mila tonnellate senza considerare la raccolta differenziata.
Gli impianti di trattamento operativi sono 8 (5 pubblici e 3 privati) con una potenzialità di 1 milione e 815 mila tonnellate l’anno, anche questo insufficiente.
Per uscire da questa situazione il Piano rifiuti della Regione siciliana prevede 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Il piano parla del 65% di raccolta differenziata, come obiettivo minimo. Ma da qui a quando tutto questo sarà realizzato bisognerà continuare a conferire in discarica con i costi attuali e con la spedizione di rifiuti fuori regione. Sempre che i costi nel frattempo, non crescano ancora






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