Al via i saldi estivi in Sicilia, sono 805 mila le famiglie siciliane che parteciperanno agli acquisti. E’ una dato elaborato dall’ufficio studi di Confcommercio: la spesa media per ciascun nucleo familiare si aggirerà intorno ai 155 euro, in linea con i 160 euro spesi nella stagione estiva precedente. Le previsioni inoltre ci parlano di un giro d’affari che si attesterà intorno ai 280 milioni di euro; la spesa individuale invece, è di circa 75 euro.
Le promozioni estive avranno inizio domani, 5 luglio, e proseguiranno fino al 15 settembre.
“Sosteniamo i negozi di vicinato”
Un dato allarmante emerge dall’aumento degli acquisti online, che sta penalizzando i negozi di quartiere. Per contrastare questo fenomeno, sono state avviate diverse iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e incentivare gli acquisti nei negozi al dettaglio.
“Abbiamo comunque lanciato una serie di campagne sui social, e non solo – afferma il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – affinché i consumatori possano comprare nei nostri negozi di vicinato, scelta che significa mantenere vivo il cuore pulsante delle nostre comunità. Negli ultimi mesi, le vendite online, che non demonizziamo, ma sono un segno dei tempi che mutano, risultano sempre più preponderanti. E’ fin troppo evidente che occorre adoperarsi per predisporre sistemi combinati che aiutino i negozi di vicinato a non soffrire più del dovuto i cali dei consumi che, pure, si registrano. Non ci sono dubbi sul fatto che l’andamento delle vendite durante i saldi avrà effetti importanti. Da un lato perché preserverà occupazione e identità territoriale, dall’altro perché influenzerà la campagna acquisti per la prossima collezione primavera/estate 2026. Anche in Sicilia, inoltre, Confcommercio e Federazione Moda Italia promuovono iniziative come Saldi chiari e sicuri, Saldi trasparenti e Saldi tranquilli a piena tutela dei consumatori”.
Acquisti in sicurezza
Federazione moda Italia e Confcommercio invitano i consumatori all’acquisto consapevole, per cui: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio.
Non vi è l’obbligo, da parte del commerciante, di permettere la prova dei capi: anche questa resta una facoltà del singolo negozio. Quanto ai pagamenti, i negozi sono tenuti ad accettare le carte di credito e si incoraggiano i clienti a prediligere modalità cashless. I prodotti messi in saldo devono essere articoli stagionali o di moda, soggetti quindi a un naturale deprezzamento con il passare del tempo. Infine, è obbligatorio indicare con chiarezza il prezzo originale, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. In base alla Direttiva Omnibus (recepita dal D.lgs 26/2023), è necessario anche riportare il prezzo più basso praticato nei trenta giorni precedenti l’inizio delle promozioni.
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