Hanno salvato ieri almeno una quindicina di persone rimaste intrappolate nelle fiamme nel quartiere Borgo Nuovo a Palermo.
Sono due agenti del commissariato Libertà che dopo gli interventi di soccorso ad anziani, famiglie e ragazzini sono rimasti infortunati e feriti agli occhi e con seri problemi respiratori legati al fumo che hanno ingoiato mentre a mani nude cercavano di mettere in salvo più persone possibili rimasti bloccati nella zona di via Brunelleschi e Fondo Petix.
Qui una famiglia con tre ragazzini è stata salvata dopo che erano rimasti bloccati dalle fiamme che non dava loro la possibilità di fuga. Gli agenti li hanno caricati nella volante e hanno superato così le fiamme che si erano alzate.
Con i secchi e tubi di giardinaggio hanno cercato di proteggere le abitazioni in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco che sono stati impegnati su diversi fronti. Dopo diversi interventi i poliziotti sono finiti in ospedale con disturbi agli occhi e con problemi respiratori. La prognosi è di 10 e 7 giorni. “
Dobbiamo dare il giusto merito all’azione di tantissimi poliziotti che a mani nude sono intervenuti per soccorrere i residenti a Palermo – dice Giovanni Assenzio segretario della Uil polizia di Palermo – Le condizioni climatiche proibitive e le criticità emerse da i numerosi incendi sviluppatisi in diverse zone della città hanno messo a dura prova le operazioni di soccorso pubblico che la polizia di Stato ha svolto, insieme alle altre forze in campo. Ancora una volta le donne e gli uomini della Polizia di Stato si sono contraddistinti per l’encomiabile attività.
Servitori dello Stato che di fronte a qualsiasi emergenza non esitano a salvare vite umane. Chiediamo una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione rispetto ai bisogni delle poliziotte e dei poliziotti palermitani, non è possibile che mentre il governo emana provvedimenti d’urgenza per il forte caldo di questi giorni a Palermo alcuni uffici della Polizia di Stato, tra cui la mensa del personale, sono impraticabili perché manca l’aria condizionata”.
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