Parte a Palermo il restauro conservativo dell’Altare del Gagini, nel complesso dello Spasimo, smontato in circa cinquanta pezzi, dopo il ritrovamento. Sarà ricomposto nella “Cappella Anzalone” o “Cappella di Santa Maria del Riposo”, posta in fondo alla navata sinistra della chiesa, sito diverso da quello originario destinato all’opera del Gagini. La scelta è stata imposta dalle attuali condizioni della Cappella Basilicò, assoggettata agli effetti negativi del terrapieno che ricopre parzialmente le murature della navata meridionale di Santa Maria dello Spasimo.

“Un atto dovuto nei confronti della storia di Palermo – ha detto il sindaco Orlando, presente stamane insieme agli assessori alla Rigenerazione urbanistica e urbana Emilio Arcuri, e alla Cultura Andrea Cusumano – e dedicato ad Antonietta Spataro, che è stata insieme a noi convinta che bisognasse ricostruire i pezzi di questa splendida opera d’arte”. L’intervento prevede l’anastilosi delle parti originarie con poche integrazioni necessarie che saranno affidate a riproduzioni volumetriche, solamente per gli elementi mancanti la cui documentazioni iconografica e fotografica ne attesta con certezza l’esistenza. Le operazioni verranno condotte in situ, nella stessa Cappella Anzalone, per limitare gli spostamenti dei pezzi. I lavori sono stati affidati all’Ati Giovanna Comes Restauro opere d’arte – Nuova Cogiter srl, per circa 70 mila euro netti. L’intervento si concluderà a gennaio 2019. Nella Cappella Basilicò (fondo della navata destra della chiesa), in origine dal 1519 e fino al 1573, furono collocate l’edicola commissionata al Gagini e la tavola di Raffaello Sanzio denominata “Spasimo di Sicilia” pervenuta definitivamente alla Corona di Spagna nel 1661.

In occasione di alcuni trasferimenti in altre sedi, l’edicola è stata associata ad ulteriori manufatti decorativi attribuiti ad Angelo Italia (decorazioni e mensa con volute e ghirlande) e a Giosuè Durante (decorazioni del 1782). Le mutate condizioni residenziali dei Padri Olivetani alla fine del XVI secolo determinarono un primo spostamento dell’Altare nella Chiesa di Santo Spirito dove rimase fino al 1782, anno in cui fu smontato e trasferito nella Chiesa di Santa Maria della Grotta, al Collegio Massimo della Compagnia di Gesù, con grave perdita di elementi e aggiunte e adattamenti del Durante (viene aggiunto anche il rilievo marmoreo di San Luigi opera del Marabitti).

In epoca più recente l’altare fu trasferito al Museo Nazionale dell’Olivella di Palermo e, negli anni ’50, a Bagheria, nella villa San Cataldo dove fu smembrato e, in parte, collocato all’aperto (colonne, nel Complesso monumentale dello Spasimo.