I giudici della prima sezione del Tar, presieduta da Calogero Ferlisi, (Aurora Lento, Consigliere e Roberto Valenti Estensore) hanno respinto il ricorso sulla gara per i pannoloni dell’Asp di Palermo.

Una lunga guerra a colpi di ricorsi quella della fornitura degli ausili assorbenti e della consegna a domicilio che negli anni scorsi ha fatto scattare inchieste e arresti che hanno coinvolto gli ex vertici dell’azienda.

A presentare il ricorso la Fater Spa che chiedeva all’Asp di Palermo, diretta da Antonio Candela e assistita dall’avvocato Giorgio Li Vigni,di annullare la gara che era stata aggiudicata alla società Santex Spa, assistita dall’avvocato Guido Corso. Secondo la Fater, la ditta che si è aggiudicato l’appalto non ha un direttore tecnico.

Per i giudici del Tar “in accordo con la giurisprudenza amministrativa – si legge nella sentenza – non occorre soffermarsi al mero nome utilizzato dall’impresa nella individuazione delle figure professionali in cui viene articolata la propria organizzazione aziendale”.

Infatti si è ritenuto talvolta decisivo non il nome ma la natura dei compiti affidati; sicché nelle gare per l’aggiudicazione di appalti di servizi e di forniture va individuato come “direttore tecnico” qualunque soggetto al quale, pur in assenza di specifica indicazione statuaria, vengono attribuite o delegate funzioni in grado di orientare, ancorché per determinati settori, l’assetto gestionale dell’impresa, e ciò mediante l’esercizio di poteri che per la loro ampiezza sono in grado di aggiungersi e sostanzialmente di sovrapporsi a quelli degli organi societari”.

La Fader Spa è stata condannata a pagare le spese legali: mille e cinquecento euro all’Asp e millecinquecento alla Santex.