Sono in tanti contro la decisione del governo di chiudere gran parte della attività a Palermo. Questo pomeriggio un centinaio di palermitani si sono ritrovati in piazza Indipendenza davanti alla sede del governo regionale per protestare contro le chiusure.
“Siamo stanchi di subire questi provvedimenti – hanno gridato i manifestanti – chiediamo ai palermitani di unirsi alla nostra lotta. La disperazione sta dilagando”.
La zona arancione scattata in Sicilia ha portato alla chiusura di diverse attività e limitazioni nel capoluogo siciliano. I ristoranti sono per la gran parte chiusi, restano solo alcuni che hanno deciso di fare asporto. Tra loro tanti ristoranti cinesi che nel primo lockdown avevano abbassato prima di tutti le saracinesche.
“Una scelta scellerata – dice Gigi Mangia che ha un ristorante in via Principe di Belmonte – Stiamo iniziando l’attività di asporto. E’ dura. Una scelta molto discutibile per i ristoranti come il mio dove i posti a sedere li avevo ridotto a 20. Così si sta rischiando di distruggere la ristorazione italiana. Uno dei motivi che faceva venire i turisti nel nostro paese. Bisogna cambiare questo provvedimento. I ristoranti potrebbero restare aperti anche fino alle 21.30. Bisogna inventare qualche cosa per non consentire di distruggere quanto di buono era stato fatto”. Anche tra i bar ci sono quelli che hanno deciso di continuare con l’asporto.
“Siamo aperti, ma è come se siamo chiusi – dicono i titolari del Bar Sicilia – I costi di gestione sono sempre gli stessi, ma da questa mattina sono entrate solo tre persone. Gli uffici sono in smartworking, le scuole sono chiuse, ma chi deve venire al bar con la paura che c’è attorno. Stiamo facendo un periodo di prova, ma è molto dura”. I baristi sono molto critici con i provvedimenti. “Ma è qui al bar che si trasmette il virus? Abbiamo rispettato sempre tutte le norme – dice Vincenzo Coga titolare del bar in via Gustavo Roccella – Così hanno messo in ginocchio interi settori. Il domicilio o l’asporto fino alle 22 non riescono nemmeno a recuperare le spese. Dipendenti da pagare, luce, affitto dei locali. Siamo in perdita”. Qualche commerciante ha deciso di abbassare le saracinesche.
“Con l’approssimarsi delle feste, nell’incertezza dei nuovi Dpcm, – fanno sapere i titolari della pasticceria Oscar di via Magliocco – a maggior tutela dei nostri dipendenti e della nostra gentile clientela, la Pasticceria Oscar 1965 resterà chiusa al pubblico alcuni giorni, per un intervento straordinario di pulizia, sanificazione degli ambienti e valutazioni commerciali”. Resta ancora da chiarire se i mercatini dal lunedì al venerdì potranno restare aperti. Sembrava decisa la chiusura, ma fino a questa mattina è stato deciso di consentire la vendita sempre nel rispetto delle norme e del distanziamento. Oggi in via Ammiraglio Rizzo i mercatari hanno regolarmente aperto. Da domani e per il fine settimana anche loro dovrebbero restare chiusi . Ma su questo punto ancora non c’è alcuna certezza.
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