Un altro tassello della storia antica siciliana riaffiora dal sottosuolo. Nel sito archeologico di Himera, nel territorio di Termini Imerese, un’équipe internazionale di archeologi ha riportato alla luce un antico punto vendita di ceramiche sacre, un ritrovamento che getta nuova luce sulla vita religiosa e commerciale della colonia greca.

La scoperta è avvenuta nel settore del Piano del Tamburino, una zona urbana finora inesplorata dell’antica città. Qui, sotto la direzione della professoressa Elena Mango dell’Università di Berna, gli archeologi hanno individuato due aree sacre contigue e, accanto a una strada finora sconosciuta, un polesis, una sorta di bottega dove si vendevano recipienti in ceramica destinati ai rituali religiosi.

Un luogo tra sacro e profano

Questi vasi, rinvenuti accanto al lato occidentale di un santuario, non erano oggetti comuni. Servivano alle pratiche rituali della comunità imerese ed erano utilizzati per offrire cibo, bevande e altri doni votivi. “È un ritrovamento che unisce la dimensione sacra a quella economica”, spiega un membro del team. “Un luogo in cui il culto si intrecciava con la vita quotidiana”.

Il santuario stesso, scavato su una superficie di circa 200 metri quadrati, è caratterizzato da quattro altari e numerose offerte votive: ossa di animali, resti di cibo, oggetti cerimoniali. Un luogo vivo, dove la comunità celebrava feste, riti e cerimonie collettive.

L’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato ha sottolineato l’importanza della scoperta: “Ancora una volta Himera restituisce sorprendenti vestigia del nostro passato, testimoniando attività ricche e fiorenti. È il frutto del lavoro di giovani archeologi preparati e motivati. La ricerca è un passaggio fondamentale per la tutela e la fruizione del nostro patrimonio, e su di essa il governo Schifani continua a investire”.

Gli scavi notturni svelano l’antica Himera

La scoperta è frutto della tredicesima campagna di scavi, svolta con un approccio innovativo. Il team — composto da una decina di giovani studiosi e studenti delle Università di Berna e Friburgo — ha lavorato in orari serali e notturni, grazie a un sistema di illuminazione alimentato ad energia solare. Una scelta sostenibile, efficace anche per affrontare il caldo estivo.

La ricerca si inserisce nell’ambito della collaborazione pluriennale tra l’Università di Berna e il Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato, guidato da Domenico Targia, una sinergia che continua a generare risultati di alto valore scientifico.

I dettagli del ritrovamento verranno presentati ufficialmente domani, 28 agosto, alle ore 21, nel suggestivo scenario del Tempio della Vittoria a Buonfornello. Un’occasione per conoscere da vicino un frammento affascinante della storia greca in Sicilia, riportato alla luce con metodo, dedizione e spirito di innovazione.