Ingoia la droga per paura che le forze dell’ordine lo scoprano. E’ uno degli episodi singolari che emerge nell’ambito dell’operazione antidroga “Dike” allo Sperone. Trentanove le misure cautelari eseguite dai carabinieri per lo spaccio nella zona dello Sperone di Palermo. Tra i pusher più attivi risulterebbero Salvatore Arcuni e la fidanzata Adalgisa Di Fatta, protagonisti proprio di questa pericolosissima vicenda.

Dove bazzicavano

Arcuni e la Di Fatta bazzicavano nelle strade dello spaccio, droga cocaina e crack viaggiavano a fiumi. presidiavano piazzale Ignazio Calona e le vie Giuseppe Di Vittorio, XXVII Maggio, Pecori Giraldi, Laudicina e Li Puma, corso dei Mille e largo Balistreri. Lo scherzo che però hanno fatto ad Arcuni poteva costare davvero caro.

Lo scherzo che poteva essere fatale

Il fatto documentato anche dalle intercettazioni è accaduto in strada. “Sa, Sa, Sa, Sa, gli sbirri!”, dicono ad Arcuni per farlo spaventare. Lui non ci pensa un attimo e ingoia diversi pezzi della droga che aveva addosso. Neanche sapeva quanti, lo ha fatto d’istinto per la paura di essere scoperto. In sua compagnia c0erabo diverse persone che hanno temuto per la sua vita: “Te la sei ingoiata? Una? Due? Quante? Maria!… ora muori?”.

Le rassicurazioni della fidanzata

Lo stesso Arcuni, oltretutto, non nasconde la sua preoccupazione per il gesto commesso: “Ora mi sale la fusione”. A tranquillizzare tutti vi ha pensato Adalgisa Di Fatta: “Sì muori!… a limite li caca”.

La struttura dell’organizzazione

L’organizzazione criminale sembra avesse come base di spaccio lo Sperone nei pressi di piazzale Ignazio Calona. Tantissimi i clienti che arrivavano dall’intera provincia per comprare cocaina, crack, hashish e marijuana. Sono due i vertici dell’organizzazione che gestivano il rifornimento, l’organizzazione della piazza di spaccio e raccoglievano i proventi dell’attività con cadenza settimanale. Le indagini hanno anche consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla disponibilità da parte del gruppo di armi da fuoco tanto che, nel corso delle attività, è stata sequestrata una pistola clandestina calibro 7.65 perfettamente funzionante.

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