Sulla Italo Belga non esiste ancora una relazione trasmessa formalmente al governo della Regione da parte della Commissione antimafia, quando arriverà sarà girata all’avvocatura che dovrà valutare quello che è un atto amministrativo.
Sulla mozione di sfiducia, invece, Schifani parlerà solo in aula per dire la propria idea politica ma le firme ancora non ci sono e la mozione non risulta neanche presentata.
Il presidente della Regione affronta con i giornalisti i due temi del giorno a margine dell’evento di Sicindustria che vede la presenza del Presidente nazionale di Confindustria Orsini. Liquida le due questioni con i giornalisti e poi si dedica a raccontare ad Orsini ed a il Ministro Urso ed al sottosegretario Sbarra i dati della Sicilia che cresce
Lavoro di squadra mostra i suoi frutti
“La crescita che oggi registriamo in Sicilia è il risultato di un gioco di squadra, di una visione liberale condivisa tra il mio governo e il mondo delle imprese. Ho sempre detto che non può esserci sviluppo del Paese con un’Italia a due velocità, senza un Sud che cresce. Oggi possiamo finalmente dire che la Sicilia cresce. È un dato oggettivo”.
Ha detto Schifani, intervenendo all’assemblea pubblica 2025 di Sicindustria che si è tenuta a Villa Igiea di Palermo. Al suo arrivo, è stato accolto dal presidente dell’associazione, Luigi Rizzolo, e da quello di Confindustria, Emanuele Orsini. All’evento sono intervenuti anche il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e il sottosegretario alle Politiche per il Sud, Luigi Sbarra.
Le iniziative regionali
Schifani ha ricordato le iniziative connesse al piano Step, con oltre 600 milioni di euro destinati all’innovazione, e le risorse per 200 milioni previste nella prossima manovra finanziaria a favore della decontribuzione per le nuove assunzioni. «Non si tratta di un intervento spot – ha commentato – ma di una misura strategica che abbiamo previsto su base triennale. Vogliamo sostenere questo momento di crescita, sia nei confronti del mondo industriale sia verso i giovani. Per questi ultimi – ha continuato Schifani – abbiamo stanziato 18 milioni con la misura del “Sicily-working”, che rappresenta un incentivo per i datori di lavoro, anche del Nord, e allo stesso tempo un’opportunità per i nostri giovani di restare o tornare nella nostra terra». Il presidente, infatti, ha annunciato che la commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana ha già approvato i primi tre articoli della manovra che riguardano proprio la decontribuzione per le assunzioni e gli investimenti e il Sicily-working.
Sul tema delle esportazioni, Schifani ha ricordato le misure inserite nella legge di stabilità a sostegno delle imprese: 15 milioni di euro per mitigare gli effetti dei dazi, intervenendo sia sui costi di trasporto che su quelli del denaro.
L’impegno per la semplificazione
Il presidente ha sottolineato l’impegno del governo verso la semplificazione, la sburocratizzazione e una maggiore efficacia della macchina amministrativa che “deve passare anche da una nuova cultura: chi lavora – ha detto – deve mettersi in discussione. Ho trovato un moloch con il quale mi confronto ogni giorno ed è una battaglia, in senso positivo, che porto avanti fin dal giorno del mio insediamento, perché da una burocrazia più veloce nel dare le risposte passa lo sviluppo”.
La nuova attrattività siciliana
“Oggi la Sicilia è attrattiva dal punto di vista industriale e un aspetto che mi incoraggia è l’aumento delle entrate tributarie, numeri che mostrano in maniera inequivocabile come l’economia stia crescendo» ha commentato il presidente Schifani. La crescita ha comportato, tra l’altro, un aumento delle entrate fiscali testimoniato anche dal versamento delle imposte di Unicredit per il fatturato che l’istituto bancario realizza in Sicilia, pur avendo sede legale fuori dall’Isola: per il 2025 la banca ha versato nelle casse della Regione 102,4 milioni di euro, ovvero il 25 per cento in più rispetto all’anno scorso.
Dopo aver ricordato il clima di collaborazione istituzionale con il governo nazionale, il presidente della Regione ha ribadito che «la crescita è una scommessa che dobbiamo portare avanti, sono determinato a proseguire su questo percorso nonostante gli ostacoli. Ho sempre creduto nel confronto costruttivo col mondo delle imprese”






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