I giudici della prima sezione della Corte d’Appello, presidente Adriana Piras, hanno riconosciuto al boss Gianni Nicchi la continuazione tra tre sentenze definitive. Era stata la Corte di cassazione a stabilire che bisognava rifare i calcoli sulla pena.

Nicchi, difeso dall’avvocato Vincenzo Giambruno, in base a quanto stabilito dai giudici deve scontare ventidue anni, di cui già sedici trascorsi in carcere al 41 bis, e non più ventisette.

Ha ottenuto uno sconto di pena e una riduzione di giorni prevista per la buona condotta e ciò significa che al massimo fra cinque anni avrà finito di pagare il debito con la giustizia. Il boss era stato arrestato nel 2009 dai poliziotti della squadra mobile agli ordini dell’ex capo della catturandi Mario Bignone.

Lo hanno trovato in un appartamento in via Filippo Juvara a pochi passi  dal palazzo di giustizia. Anche lui un latitante trovato in città e che trascorreva le serate nelle strade della movida.