“L’immagine offerta da Leoluca Orlando in Consiglio Comunale assomiglia a quella di un pugile suonato, all’angolo, concentrato a schivare i ganci dell’avversario, nella speranza che suoni il gong o che qualcuno getti la spugna. Chiacchiere generiche e nessun riferimento ai tanti e gravi problemi della città”.

E’ durissimo nei confronti del sindaco di Palermo il segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli che affida ad una nota il suo affondo nei confronti del primo cittadino.

“Nessuna spiegazione – aggiunge – sul fallimento delle ZTL ma accuse e minacce ai giudici del TAR, nei cui confronti c’è stato anche il ‘ruggito del coniglio’ con quell’inquietante affermazione: ‘sul loro conto ci stiamo informando’. Nessun riferimento allo stato delle partecipate e sulle ragioni dei perenni disservizi ma accuse indecorose nei confronti dei cittadini, appellati come incivili”.

“Nessun riferimento – prosegue Miceli– ai tanti cantieri fermi che stanno paralizzando la città e uccidendo migliaia di esercizi commerciali. Nessun chiarimento sulle ragioni della visita degli ispettori dell’Anticorruzione sulla questione dei dirigenti, su quelle che hanno portato, qualche giorno fa, i dipendenti pubblici a scioperare davanti a Palazzo delle Aquile e centinaia di donne dello Zen a reagire con forza contro la ‘marchetta’ pre-elettorale chiamata “riqualificazione” del quartiere”.

“E poi – sottolinea Miceli -, nessun riferimento a quell’eterna incompiuta che è la costa sud, né spiegazioni sul salone da barba abusivo scoperto all’interno del Comando dei Vigili Urbani o sulle ragioni della delinquenza che è tornata a dilagare in città. Così come, nessun cenno alle ragioni per cui la sua maggioranza, da settimane, ha scelto l’Aventino, paralizzando il Consiglio Comunale, negando – continua – la disponibilità al dialogo con quella opposizione che responsabilmente era pronta a individuare una serie di atti sui quali trovare una convergenza. Insomma, niente di niente, il nulla. In compenso i soliti riferimenti ai massimi sistemi dell’universo e le accuse rivolte al Partito Democratico e presidente Renzi”.

“Orlando è ormai un uomo politico stanco che con goffezza ha glissato sul triste presente della città, vaneggiando genericamente su un futuro glorioso di Palermo, pateticamente incentrato su una sua nuova, ennesima candidatura a sindaco. Che, tuttavia, non appare più come una certezza e ben che meno una volontà vera, quanto, piuttosto, una sorta di minaccia declinata in richiesta d’aiuto per altro, forse nomine alla Corte Costituzionale o presso organismi internazionali”.