Elvira Amata è stata eletta presidente della commissione Statuto dell’Assemblea siciliana e vice presidenti Elena Pagana (M5s) e Baldo Gucciardi (Pd). La Commissione entra, così, nei pieni poteri almeno in teoria e fra le polemiche. Il secondo vice presidente Baldo Gucciardi è pronto a rinunciare alla nomina per effetto dell’assoluta mancanza di autronomia della Commissione dal punto vista politico.

“Non abbiamo mai partecipato e non parteciperemo ai lavori della Commissione Statuto” dicono i parlamentari PD Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici a proposito della votazione per l’ufficio di presidenza della Commissione Statuto che avrebbe assegnato a Gucciardi la carica di vice presidente.
“Il gruppo parlamentare del PD – aggiungono insieme con il capogruppo Giuseppe Lupo – é contrario alla costituzione della commissione Statuto perché nasce senza un credibile programma dei lavori. Siamo contrari al proliferare di commissioni solo per creare nuove poltrone senza alcuna utilità”.

“Prendo le distanze dalla votazione di oggi in commissione Statuto. Per questo, mi sono assentato. Non mi riconosco nelle scelte fatte che vedono indicato un ufficio di presidenza all’interno del quale non vi è traccia di posizioni autonomiste a tutela dello Statuto – dice Vincenzo Figuccia, leader del movimento sicilianista Cambiamo la Sicilia che prosegue – Ho ragioni di temere, inoltre, che la valutazione sia stata fatta in una logica spartitoria che nulla ha a che fare con le riforme a favore dei siciliani. Scelte inadeguate. Lo Statuto – prosegue – merita maggiore rispetto e le riforme vanno affrontate con competenza e consapevolezza. Avviare una commissione così importante senza aver pianificato le scelte da compiere nei prossimi mesi, lo considero un attentato alle specificità statutarie.

C’è molto da fare e molti sono i temi da affrontare a partire dalle nostre campagne, bruciate dalla concorrenza sleale delle multinazionali. I nostri grani, ben che vada, sono svenduti a 17 centesimi e i nostri produttori già sull’orlo della disperazione. Mentre il nostro Statuto resta incensato da qualcuno come una Magna Charta, ben poco ci resta di quanto a forza di sacrifici si è ottenuto. Quelle prerogative esclusive su agricoltura e foreste, industria e commercio, incremento della produzione agricola ed industriale; valorizzazione, distribuzione, difesa dei prodotti agricoli ed industriali e delle attività commerciali restano un cimelio obsoleto. Come e cosa predisporrà la commissione non lo sappiamo per certo, ma le premesse non sono affatto rosee”.

Contro le scelte operate anche il Movimento siciliani liberi che parla per bocca di Antonella Pititto “E’ la vittoria del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, degli inciucisti e dei gattopardisti. Soprattutto i grillini, che in campagna elettorale si erano impegnati nella difesa, nell’applicazione e attuazione dello Statuto autonomistico, hanno tradito il popolo siciliano consegnando la guida della commissione a una parlamentare espressione di Fratelli d’Italia, il partito più centralista e distante dall’identità autonomista siciliana”. Così la presidente del partito indipendentista dei “Siciliani Liberi”, l’avvocato Antonella Pititto, commenta l’elezione dell’ufficio di presidenza della commissione Statuto.

“Avevamo messo in guardia il Parlamento regionale dal compiere una scelta scellerata, purtroppo avevamo ragione – afferma Antonella Pititto – Ancora una volta è stata persa un’occasione importante. E ora il rischio è che la carta statutaria venga ulteriormente svilita dai partiti italiani. Il problema non è quello di modificare lo statuto ma di attuarlo: serve una commissione paritetica valida per l’emanazione dei decreti attuativi necessari per l’attuazione dello statuto da fare approvare in Assemblea e nel Parlamento nazionale con l’obiettivo di dare seguito alla carta statutaria che rimane attuale apportando quelle pochissime revisioni per adattarlo al contesto di oggi. E’ questo è un compito che bisogna assegnare a chi ne ha le competenze”. Per la presidente dei ‘Siciliani Liberi’ l’elezione di Amata “avrebbe dovuto incontrare una forte opposizione soprattutto da parte dei grillini che alle regionali avevano promesso di difendere lo Statuto indossando persino le con magliette con la Trinacria e Luigi Di Maio in prima linea. E invece proprio loro hanno tradito i siciliani”.