Ieri l’attacco della Lega anche se senza nomi ne cognomi, ora la risposta del Movimento per l’Autonomia con un a classica scusa non richiesta che apre il fronte ad un nuovo attacco, stavolta targato Dc. Il governo va avanti ma il clima resta teso fra i partiti
E’ un bailamme difficile da districare quello che viene fuori all’indomani della bocciatura dei Consorzi di bonifica per colpa dell’ostruzionismo dei 5 stelle appoggiati dal Pd e di almeno dieci franchi tiratori nella maggioranza che hanno votato con l’opposizione nel segreto dell’urna.
L’attacco della Lega
“È del tutto evidente che la riforma dei consorzi di bonifica si è arenata anche perchè alcuni colleghi della maggioranza mostrano contrarietà alle innovazioni. Ma vale la pena ricordare che la riforma avrebbe garantito stabilità del personale, efficienza dei servizi e riduzione di costi a carico degli agricoltori” si leggeva già ieri sera in una nota della Lega
Tensioni con gli Autonomisti, la replica “infinita”
“La Lega stigmatizza le altrui responsabilità sulla bocciatura del Ddl sui consorzi di bonifica. Ed osa identificare con la consueta iattanza i presunti “colpevoli”. Cui prodest il voto di ieri? Intanto a chi governa la oramai “eterna” gestione commissariale che ad oggi non conosce controlli, cabine di regia, esperti dedicati e quant’altro” dice l’autonomista Giuseppe Lombardo che risponde alle affermazioni leghiste di ieri sera.
“Anche quest’anno, nonostante la piovosità della trascorsa stagione, comincia a mordere la siccità nei campi ed è per questo che raccogliamo il grido di allarme lanciato dagli agricoltori della Piana di Catania che, nel pieno della stagione irrigua in corso, denunciano l’inefficienza strutturale cronica della rete idrica connessa alla diga Ogliastro. Soltanto il 50 per cento dell’acqua disponibile riesce a raggiungere le coltivazioni e la restante parte viene dispersa lungo il tragitto a causa di reti fatiscenti e gravemente deteriorate” continua Giuseppe Lombardo, insieme ai colleghi del gruppo parlamentare MPA, all’indomani del voto d’Aula che ha segnato la battuta d’arresto della legge di riforma sui Consorzi di Bonifica.
“È una situazione intollerabile e scandalosa quella che si registra attorno alle reti idriche in genere ed in particolare a quelle connesse alla diga Ogliastro, infrastruttura fondamentale per l’approvvigionamento idrico degli agricoltori della Piana di Catania. Nonostante i numerosi allarmi lanciati nel tempo, oggi assistiamo a un vero e proprio collasso gestionale, tra ritardi cronici, inefficienze tecniche, mentre sulla trasparenza dell’impiego delle risorse pubbliche, ci riserviamo di effettuare i dovuti approfondimenti”.
Milioni di euro erogati dalla Regione
“Negli ultimi anni, milioni di euro sono stati erogati dalla Regione Siciliana ai Consorzi di Bonifica per interventi di ammodernamento, progettazione e messa in sicurezza delle infrastrutture idriche. Eppure, la realtà sul campo continua ad essere drammatica: condotte obsolete, guasti continui, mancata distribuzione delle acque nei periodi cruciali per le colture, costringendo gli agricoltori a ricorrere a soluzioni di emergenza, con costi insostenibili e ricadute pesantissime su produzione e redditività”.
“Le sbandierate innovazioni contenute nella riforma dei consorzi di bonifica, a nostro avviso, rappresentano, pertanto, soltanto un inutile appesantimento delle funzioni svolte dai Consorzi, senza essere in alcun modo risolutive rispetto all’unico vero obiettivo che è quello di portare l’acqua alle colture, questa, certamente, l’unica vera innovazione sulla quale il Parlamento regionale avrebbe espresso piena condivisione”.
Le critiche alle innovazioni
“Le critiche mosse alle presunte innovazioni riconosciute ai consorzi non interessano certamente le misure previste dalla riforma concernenti la salvaguardia e tutela dei lavoratori il cui impiego è strettamente necessario a garantire la gestione e l’efficientamento della rete idrica. Anche su tale fronte garantiamo il nostro impegno per ottenere la immediata stabilizzazione del personale e l’aumento delle giornate lavorative del personale stagionale anche promuovendo, d’intesa con il governo misure che ne consentano l’attuazione”.
“Il Mpa si batte da sempre per la stabilizzazione del personale e per una gestione autenticamente autonoma dei consorzi affidata agli utenti, cui non occorre alcun ufficio interconsortile che centralizza “programmazione, progettazione, realizzazione, gestione delle opere di bonifica e di irrigazione” : cioè tutto”.
L’attacco della Dc
La bocciatura dell’articolo della legge di riforma sui consorzi che ne ha, praticamente, pregiudicato il percorso in Aula, si deve alla scelta irresponsabile e incomprensibile di diversi parlamentari della maggioranza che sostiene il governo Schifani, i quali hanno sommato il loro voto a quello delle opposizioni.
Tra i promotori di questa scelta, che per un presunto “regolamento di conti” nega certezze e speranze ai lavoratori dei Consorzi, ci sono i colleghi dell’MPA, corresponsabili della bocciatura del testo” dice senza mezzi termini Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Ars
“A tutti loro, che in queste ore adducono a mezzo stampa giustificazioni tutt’altro che plausibili e a tratti anche risibili, è utile ricordare che proprio l’MPA è titolare, e da ben tre anni, dell’Assessorato alle Acque. Proprio per tale ragione i ritardi legati alla realizzazione delle reti, e gli sprechi conseguenti, dovrebbero conoscerli bene. Non si può pensare, come stanno facendo, di risolvere i problemi nascondendosi dietro la presunta inadeguatezza della legge che, loro stessi, hanno voluto modificare in più parti in Commissione legislativa!”
“La Democrazia Cristiana vuole approvare una riforma, quella dei Consorzi di bonifica, che manca da troppo tempo e restituire certezze ai lavoratori del settore in attesa da anni di una legge che dia corso alla loro stabilizzazione, auspicando che si possa trovare una soluzione prima possibile”.
La controreplica di Miccichè rivolta a Totò Cuffaro
“È evidente che l’on. Cuffaro possiede un sistema soprannaturale per scoprire chi, col voto segreto, ha votato sì e chi no. L’unica certezza è che il voto di ieri riflette le tensioni della maggioranza che riguardano tutti i Partiti, le quali non si risolvono dividendo il campo tra buoni e cattivi, ma attraverso un’analisi seria del percorso politico fin qui compiuto e di quello che si intende intraprendere. Non c’è alcuna schizofrenia in quel voto: ci sono segnali politici chiari, che sarebbe un errore sottovalutare” gli risponde, dal gruppo Misto, il deputato regionale Gianfranco Micciché tra i fondatori di Grande Sicilia che ieri non ha votato affatto.
La nota della direzione regionale del MpA
E alla fine l’attacco a Cuffaro arriva anche dalla direzione del Movimento per l’Autonomia: “Cuffaro individua con sorprendente precisione gli affossatori del ddl sui Consorzi di Bonifica, nonostante il voto fosse segreto. Possiede forse un sistema in grado di rivelare ciò che nemmeno il regolamento d’Aula consente? Un Trojan istituzionale? Un dispositivo di lettura del pensiero parlamentare? Ce lo dica, lo condivida. Non faccia l’omertoso”.
E dall’ironia si passa all’attacco diretto “Quanto agli agricoltori, sarebbe utile che Cuffaro rivolgesse le sue accorate lamentele a chi, fino a ieri, ha governato le politiche idriche in Sicilia, portando i campi all’asciutto e i lavoratori alla disperazione. Non venga a farci lezioni di buona politica o ad accusare gli altri di antipolitica. Se ne astenga, per carità”.
“E già che si parla di agricoltura, di acqua e di terra che muore… sia chiaro che i problemi non sono nati ieri. Forse è arrivato il momento che chi ha gestito tutto questo per anni, passi la mano” conclude la nota alludendo certamente agli anni in cui Cuffaro fu assessore all’agricoltura all’inizio del 2000.






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