Non c’è solo l’aumento della tari, la tassa rifiuti a Palermo. Nella stessa riunione del Consiglio comunale nella sera del 30 aprile è stata aumentata anche la tassa di soggiorno. Ora i turisti che risiedono a Palermo dovranno pagare 50 centesimi in più al giorno. Un importo che, secondo gli operatori del settore, rischia di creare un danno serie al settore dell’accoglienza e agli operatori turistici in generale ancor di più in considerazione del fatto che la maggior parte delle risorse non viene usata per migliorare i servizi turistici ma per coprire sempre i buchi della tassa rifiuti.
Scongiurate questa stangata
Confesercenti Palermo e le sigle datoriali più rappresentative del turismo si riuniscono, quindi, attorno ad un documento congiunto per chiedere all’assessore alle Attività produttive Alessandro Anello, al presidente del Consiglio Giulio Tantillo, a tutti i capigruppo dei partiti presenti a Palazzo delle Aquile e ai presidenti delle Commissioni Bilancio, Attività produttive e alle Società partecipate, di essere convocati e ascoltati “al fine di individuare misure e azioni condivise che possano scongiurare l’avvio di ricorso legali e di scelte che andrebbero a penalizzare imprese e turisti a danno della competitività dell’offerta turistica locale”.
Il documento di tutte le associazioni del turismo
A firmare la richiesta di Confesercenti sono i presidenti o responsabili provinciali di Assohotel, Sicindustria (sezione Turismo e Nautica), Aigo-Confesercenti, Aigab, Confare-Confcommercio, Extralberga, Federalberghi, Confimprese e dal Consiglio direttivo di Fare.
“Le scelte assunte dal Consiglio, che segnano un aumento generalizzato dell’imposta di soggiorno in misura pari a ben oltre il 94% rispetto a quelle previgenti – si legge nel documento – non tengono in alcun modo conto del lavoro condotto nel rispetto della dialettica e della concertazione, sulla quale le scriventi fanno affidamento per cogliere un senso di discontinuità rispetto alle precedenti Consiliature. Un passato che ha visto costantemente l’Amministrazione ricorrere all’imposta di soggiorno per fare fronte ad emergenze e spesa corrente contravvenendo alle previsioni di cui al relativo regolamento di attuazione”.






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