Via alla guerra dei sindaci. No alla riconferma sia pure provvisoria della presidenza dell’Anci a Leoluca Orlando piglia tutto. insomma stop ai vantaggi per il sindaco di palermo, della città metropolitana e Presidente dei sindaci siciliani in vista della campagna elettorale.

E’ scoppiata così, con una lettera firmata dai sindaci del Pd che chiede di non confermare automatica Orlando e tutto l’ufficio di Presidenza del’Anci quella che si presenta come ‘la guerra dei sindaci’ che spacca il partito dei primi cittadini e riporta ciascuno amministratore nell’alveo del suo partito.

150 i sindaci che avrebbero firmato la lettera in prima battuta, saliti a 180 nella giornata di ieri. Ma la risposta che arriva è la conferma dell’assemblea dell’Anci Sicilia in programma venerdì prossimo a Palermo con all’ordine del giorno il rinnovo almeno fino alla prossima primavera degli organismi direttivi (elezione del presidente e del consiglio regionale) e l’elezione dei delegati da inviare a Bari per l’elezione del presidente dell’Anci.

“Le regole vanno rispettate – dice però il segretario generale dell’Anci Mario Emanuele Alvano -. Sono pervenute quattro richieste ad oggi, si lavora per far prevalere lo spirito di rappresentanza di tutti i sindaci che caratterizza l’associazione. L’Anci rappresenta tutti i sindaci – aggiunge – non c’è maggioranza e opposizione. C’e’ un ordine del giorno stabilito, eventuali altre richieste devono pervenire in assemblea, quindi dovranno essere vagliate dagli organismi che la presiedono, secondo le regole. Laddove si ritenga che una richiesta possa essere discussa, si apre il dibattito e si vota. Procediamo secondo regole che vanno rispettate”.

Complessivamente sarebbero 179 i sindaci che hanno firmato la lettera con la quale si chiede all’ufficio di presidenza di Anci Sicilia il rinvio dell’assemblea. I sindaci sono contrari alla riconferma e spingono per l’elezione dei nuovi vertici. Tra i firmatari quelli di Limina, Fiumedinisi Roccavaldina, Furci siculo, Forza d’Agro, Savoca Terrasini,
Mezzojuso.

Scoppia, dunque,m così la guerra dei sindaci ma prima ancora che interno alla rappresentanza dei sindaci la polemica è politica. Offre riparo ad Orlando la squadra azzurra capeggiata dal commissario Gianfranco Micciché “Quelli del PD una ne pensano e cento ne fanno. L’ultima trovata ha dell’esilarante: vogliono colonizzare l’Anci con Amenta, il quale certamente sarà funzionale ai loro assetti e ai loro giochini da Risiko, ma tra qualche mese non sarà più sindaco e non potrà più esserlo, visto che è al secondo mandato. Come mettere capo scala un’inquilino che sta per traslocare -dice Gianfranco Micciché -. Esilarante è dir poco, se consideriamo, poi, che proprio Amenta è colui che aveva sostenuto la sacrosanta proposta di prorogare i vertici attuali dell’Anci per alcuni mesi, in attesa della tornata elettorale del 2017, che coinvolgerà più del 50% degli elettori siciliani. Speriamo invece che alla fine prevalga il buon senso e che si rimandi la votazione dopo l’elezione dei centocinquanta sindaci del prossimo maggio”.

Ma la risposta del pd non tarda “L’asse Orlano-Miccichè sul rinvio del rinnovo della cariche Anci in Sicilia è patetico, tanto quanto la loro personalissima lotta di sopravvivenza politica che li spinge a fare cartello contro ogni forma di cambiamento – dice Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo -. Non assecondare la richiesta di rinnovo delle cariche dell’associazione dei Comuni siciliani che viene dai territori – prosegue – sarebbe l’ennesima conferma di un uso distorto dell’Anci da parte del sindaco Orlando, per fini politici e personali. Al primo cittadino di Palermo ricordiamo che l’associazione ha il solo fine di farsi carico delle istanze dei Comuni e della tutela dei loro diritti”.

La guerra dei sindaci è servita ed è solo l’inizio della battaglia in vista dell’elezione del primo cittadino di palermo e, da lì ad altri sei mesi, del Presidente della Regione