“Ho trovato il giovane senegalese molto turbato per quanto successo. Come sarebbe qualsiasi altra persona aggredito e picchiato senza alcun motivo.

Abbiamo appreso che è una persona brillante che rispetta le regola. Penso che l’aggressione è di una brutalità idiota e cieca che io non posso accettare.

Bisogna chiamare le cose con il proprio nome. Un criminale è un criminale, un monello e un monello. Chi ha aggredito il giovane senegalese non è un monello”.

Lo ha detto il sindaco di Partinico Maurizio De Luca che si è recato nella comunità che ospita il giovane senegalese picchiato da un operaio di 34 anni, che dopo aver bevuto alcune birre ha urlato al giovane “Sporco negro, torna al tuo paese”, e poi lo avrebbe picchiato.

L’operaio è stato però denunciato a piede libero per lesioni aggravate dall’odio razziale.

Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Partinico diretta dal capitano Marco Pisano proseguono per mettere insieme i tasselli di questa vicenda.

Nel frattempo l’amministrazione comunale sta cercando di mettere in campo idee per cercare di creare un’integrazione con i ragazzi ospiti delle comunità.

“Io ho scommesso in questa città aprendo un caffè letterario – dice il sindaco – Una scelta ritenuta da qualcuno una follia. Questo caffè è diventato centro del comune dove in tanti sono venuti per portare idee e far crescere una nuova consapevolezza. Con l’assessore Rosi Pennino ci attiveremo metteremo subito in cantiere che coinvolgano la nostra comunità con questi ragazzi. Cercheremo di trovare nuove strade per potere integrare questi giovani e allontanare i violenti e i razzisti”.

 

AGGIORNAMENTO

Proseguono le indagini della Procura di Palermo che sta cercando di dare un nome agli aggressori del senegalese di 19 anni, richiedente asilo, aggredito e offeso con insulti razzisti a Partinico (Pa) mentre, in bicicletta con un operatore della comunità che lo ospitava, cercava un extracomunitario non ancora rientrato nella struttura. La vittima è stata sentita oggi dal pm Gery Ferrara che visionerà anche le immagini delle telecamere piazzate sul luogo dell’aggressione.

Finora è stato identificato un solo responsabile, Gioacchino Bono, operaio di 34 anni denunciato a piede libero e accusato di di lesioni personali aggravate dai motivi razziali.

L’uomo ha insultato e picchiato il 19enne, mentre altre persone lo tenevano fermo. E proprio sull’identità dei complici che si stanno concentrando gli accertamenti. Il senegalese, da due anni ospite di una comunità, ha presentato una denuncia ai carabinieri della Compagnia.

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