La Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Polizia di Stato ha effettuato, nei giorni scorsi, un sequestro per un valore di circa 400 mila euro, nei confronti del palermitano Angelo Sammaritano, 69 anni.

Su proposta avanzata dal Questore di Palermo Guido Longo, il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, ha emesso il decreto con cui ha disposto, nei confronti del Sammaritano, il sequestro di un’attività commerciale di parruccheria per donna, di un appartamento e di un’autovettura. Sammaritano , ha precedenti penali, per reati contro il patrimonio e finanziari.

È stato già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, dal 2002 al 2012, dopo un lungo periodo di detenzione per i reati di ingiuria, lesioni personali, rapina in concorso e sequestro di persona.

Lo scorso marzo, Sammaritano è stato arrestato per furto aggravato in concorso e sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Palermo: nel provvedimento veniva espresso un nuovo giudizio di pericolosità nei suoi confronti.

Il Tribunale, infatti, così si esprimeva: “…osservato, infatti, che il concreto e attuale pericolo di reiterazione criminosa è desumibile… dalle stesse modalità realizzative della condotta … che denotano un’allarmante disinvoltura e una particolare capacità di programmazione nella commissione di reati contro il patrimonio; a ciò deve aggiungersi, per il Sammaritano, la valutazione della sua negativa personalità, tratteggiata dai numerosi precedenti specifici e per reati di tipologia eterogenea gravanti a suo carico;…Applica nei confronti del predetto…la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, prescrivendo di non allontanarsi da detto territorio…e dalla sua abitazione dalle 20 di ogni giorno alle 7 del giorno successivo”.

I poliziotti hanno verificato che le condizioni economiche dichiarate da Sammaritano e dal suo nucleo familiare non giustificavano la compravendita di un immobile in via Malaspina, acquistato nel 2012 e l’avviamento dell’attività di parrucchiere di via Vito la Mantia da parte della figlia della convivente di Sammaritano. Da qui il sequestro.