Passo avanti per la realizzazione dei due termovalorizzatori previsti in Sicilia. Sono già sette le offerte pervenute per la progettazione e la direzione dei lavori degli impianti da realizzare a Catania e a Palermo, nell’ambito di un bando dal valore complessivo di 44 milioni di euro.

Ad annunciare il dato rilevante è stato il Presidente della Regione siciliana Renato Schifani a margine di una conferenza stampa riguardante, invece il rifinanziamento della legge sulla povertà

A breve sarà istituita una commissione esaminatrice per valutare le proposte e, di fatto, questo permetterà di assegnare la progettazione e procedere spediti in direzione della realizzazione degli impianti.

La gara e le offerte

La gara era stata pubblicata da Invitalia lo scorso 8 maggio, grazie ad una convenzione con la Regione siciliana per la gestione di questo e altri bandi. Il termine per le offerte era fissato al 9 giugno, ovvero due giorni fa.

L’importo dell’appalto per la progettazione ammonta a quasi 22 milioni di euro, mentre altri 22,4 milioni sono previsti per l’eventuale direzione lavori. Le risorse complessivamente destinate alla realizzazione dei due impianti provenienti dall’Accordo per la coesione, stipulato a maggio 2024 tra il presidente della Regione Schifani e il presidente del Consiglio dei ministri Meloni, ammontano a 800 milioni di euro.

I tempi

Schifani aveva individuato in aprile la data di pubblicazione del bando che è arrivato appena 8 giorni dopo, l’8 maggio. Dunque il cronoprogramma sembra rispettato fin qua. Adesso i tempi di realizzazione prevedono entro settembre 2026 l’inizio dei lavori per una durata complessiva fissata in diciotto mesi dunque impianti pronti nella prima metà del 2028.

I due termovalorizzatori e il mega appalto

Gli impianti di termovalorizzazione che saranno costruiti in Sicilia sono due ed entreranno in funzione nel 2028. Le aree sono già state individuate nel piani rifiuti. Sorgeranno uno a Palermo e uno a Catania rispettivamente nel sito di Bellolampo che già ospita la più grande discarica pubblica siciliana, e nell’area industriale della città Etnea. Costeranno complessivamente 800 milioni di euro con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio dello scorso anno  con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e saranno interamente pubblici. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.

Il piano rifiuti che ruoterà intorno

Saranno il punto nodale del piano regionale dei rifiuti che prevede anche 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. I termovalorizzatori, che saranno localizzati a Bellolampo, per Palermo, e nella zona industriale di Catania, saranno utilizzati per il trattamento dei rifiuti urbani non riciclabili, provenienti dalle piattaforme regionali di pretrattamento, biodigestione e compostaggio.

Nessun arretramento della differenziata

Non ci sarà un arretramento della raccolta differenziata. Il piano rifiuti prevede il recupero del 65% dei soldi urbani e l’azzeramento dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione. Questo permetterà la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni di euro annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea.