Chiusa la leopoldina del Sud senza i numeri delle precedenti edizioni ma con una pletora di ex ministri ed ex sottosegretari,insomma gli stati maggiori del Pd e con un tentativo di riaprire la discussione per un partito unico anti 5 stelle (LEGGI QUI) BlogSicilia ha ascoltato l’organizzatore di ‘Mezzogiorno tutti i giorni’ l’ex sottosegretario ed oggi senatore Davide Faraone che resta il renziano di Sicilia partendo dai temi legati al governo in carica

“Siamo pronti a guidare la protesta del Sud contro l’Europa, non per resuscitare misure di vecchio assistenzialismo, ma per dare una scossa all’economia del Mezzogiorno” dice il senatore del Pd, Davide Faraone riassumendo il messaggio che ha voluto lanciare dal palco della “Faraona” che si è svolta a Palermo lo scorso weekend e che ribadisce oggi a BlogSicilia.

Senatore Faraone, anche lei bacchetta adesso l’Europa?

“Anche quando siamo stati al governo non abbiamo mai avuto timore reverenziale nei confronti di Bruxelles. Ma noi, al contrario di questo governo di parolai, abbiamo sempre messo al centro delle trattative con l’Europa il tema dello sviluppo. L’Europa non può essere messa in discussione, ma deve cambiare e deve occuparsi di azzerare la disoccupazione, non solo di mercati e banche. Al Sud deve crescere l’occupazione, si deve investire sulle infrastrutture, insomma, di modernizzare il Paese”.

E invece cosa sta avvenendo con il governo gialloverde?

“Il buongiorno si vede dal mattino e non sarà un buongiorno per la Sicilia e il Sud con questo governo Lega-Cinque Stelle se non ci mobilitiamo. Non si tratta solo di promesse tradite e misure che non riusciranno ad attenuare la doppia velocità tra il Nord e il mezzogiorno d’Italia, c’è di più ed è un progetto pericoloso. Lega e Cinque Stelle hanno due piani: un piano B, che è quello di far uscire l’Italia dall’Europa e un piano A, fare uscire il Sud dall’Italia, svuotarlo di giovani talenti, riempirlo di pensionati, e accontentarlo con qualche assegno di sussistenza stile social card. Noi contrasteremo con ogni mezzo i loro piani”.

E invece voi che piani avete?

“Il nostro piano prevede innanzitutto il taglio totale delle tasse per le imprese che decidono di investire e assumere qui da noi. Una grande area ‘Tax Free’ che dia ossigeno a chi vuole creare lavoro, aziende, start-up, imprese giovanili e femminili. Su questo noi ci siamo, e siamo disposti ad accompagnare per mano il governo a Bruxelles e andare allo scontro, a patto che Conte, Di Maio e Salvini non parlino di indebitamento a perdere. La nostra visione economica è alternativa allo statalismo e all’assistenzialismo di Lega e Cinque Stelle. Noi siamo riformisti e liberali, loro statalisti e con una visione economica che ricorda l’unione sovietica”.

Creare occupazione al Sud è certamente un aspetto rilevante, ma come affrontate il tema reale della povertà che proprio nel Mezzogiorno raggiunge percentuali record?

“C’è una fetta, anche ampia, di famiglie al di sotto della soglia di povertà che ha bisogno di interventi di sostegno economico e il reddito di inclusione dei governi Pd, le cui risorse vanno raddoppiate, rientrava in questa azione di sostegno. C’è però, e sarebbe scorretto non dirlo, dall’altra parte, un’altra fetta di popolazione a cui va data la possibilità di trovare un lavoro, dignitoso. Sono i nuovi poveri, quelli che hanno perso improvvisamente il lavoro, quelli che hanno un lavoro precario, quelli che hanno a che fare con la disabilità grave. Io ne conosco tanti e so che non si accontentano dell’elemosina. Hanno pochi soldi, ma tantissima dignità e chiedono solo un lavoro vero”.

Alla “Faraona” l’altro messaggio l’ha rivolto al Partito Democratico. Ha detto basta a un di Pd a “trazione nordista”.

“Il ragionamento che abbiamo fatto è semplice. La questione meridionale ha bisogno di politiche ad hoc, straordinarie. O ci si mette in testa che occorre un piano straordinario di investimenti, uno choc economico, o non si va da nessuna parte. Per far questo occorrono idee e progetti per il Sud, e una classe dirigente che abbia la testa e il cuore rivolto a Sud”.

Sta dicendo che c’è stata poca attenzione al Sud anche durante i governi targati Pd?

“Non sto dicendo questo. Vi faccio un esempio e riguarda il Jobs Act. Questa riforma, che rivendico senza se e senza ma, ha consentito di creare oltre un milione di posti di lavoro in Italia. Non lo dico io, lo ha detto l’stat. Questa giusta riforma, però, non ha dato impulso all’economia del Sud, per un semplice motivo: da noi aziende ce ne sono molto meno che al Nord. Di conseguenza, l’effetto è stato molto meno evidente che nel resto d’Italia. Per questo la nostra idea è quella di partire dalle premesse e cioè rendere innanzitutto conveniente venire ad investire qui attraverso il taglio delle tasse alle imprese. Zero tasse per chi crea lavoro vero e produce ricchezza nel territorio, ma non basta. Altre tre condizioni sono indispensabili: abbattere il gap infrastrutturale, e noi avevamo incominciato a ridurlo, annientare la corruzione e combattere la criminalità organizzata e, infine, semplificare le procedure. Ecco, zero tasse, zero mafia e zero burocrazia.

(La foto tratta dal profilo istagram di Faraone è stata scattata da Mike Palazzotto)