Si era salvato dopo essere caduto rovinosamente su alcune grate nei pressi del supermercato Carrefour in via Sampolo a Palermo.
Una brutta caduta nelle quale il pensionato si era provocato la frattura di alcune costole e di un braccio. L’uomo di 72 anni ferito ha rischiato grosso durante i controlli al Cto dell’ospedale Villa Sofia. Nel corso della visita ambulatoriale il medico di turno non si era accorto che c’erano seri problemi ai polmoni causati proprio dalla frattura.
“L’incidente si è verificato il primo di febbraio. La prima visita dopo una settimana al Cto hanno controllato solo il braccio. Il 27 febbraio – racconta la figlia – mio padre si reca di nuovo al Cto di Palermo per la seconda visita ambulatoriale di controllo. Segue il farraginoso iter fatto di prenotazioni e turni, effettua due radiografie di controllo il cui referto sarà disponibile al paziente solo una settimana dopo e attende il consulto ortopedico per verificare l’esito delle fratture subite al braccio e a 3 costole e poter proseguire il suo percorso di guarigione”.
Arrivato il suo turno inizia la visita. “La dottoressa lo fa accomodare frettolosamente e tolto il tutore al braccio gli vengono illustrati i primi movimenti riabilitativi da poter eseguire senza l’aiuto di un fisiatra – aggiunge la figlia – sta per essere congedato senza notizia alcuna sull’radiografia toracica, e per questo io e mio padre chiediamo lumi in merito.
“Deve avere pazienza, le coste stanno risaldandosi ma ci vuole tempo, ci ha detto la dottoressa. Senza che si sia parlato della radiografia”. Ma le condizioni cliniche del paziente non migliorano e al contrario febbre, spossatezza e una forte anemia caratterizzano tutta la settimana successiva dell’anziano. “Soltanto il 6 marzo – continua la figlia -, al ritiro del referto radiografico si scopre che nei polmoni c’è uno sversamento pleurico esteso.
L’episodio in questione invece evidenzia soltanto una grave negligenza da parte di un medico che disattende completamente il suo giuramento d’Ippocrate, disillude qualsiasi tensione morale legata alla professione e si rende non meritevole del titolo di cui si fregia”.
I familiari hanno presentato un reclamo all’azienda e stanno predisponendo una denuncia alla procura.
“L’ufficio relazione con il pubblico di Villa Sofia ci ha scritto – aggiunge la figlia – Ecco il testo: “Abbiamo ricevuto il Suo reclamo e stiamo immediatamente provvedendo ad attivare l’istruttoria di gestione del reclamo attraverso l’invio dello stesso ai Direttori delle UU.OO.CC. interessate. RingraziandoLa per la Sua segnalazione porgiamo cordiali saluti”.
Commenta con Facebook