“Le parole dell’Udc Giampiero D’Alia su un suo ritorno con Silvio Berlusconi non sono in linea con l’esperienza di governo che il suo partito sta avendo in Sicilia in una coalizione di centrosinistra a sostegno del presidente Rosario Crocetta. L’Udc, a questo punto, dovrebbe trarne le conseguenze dal punto di vista politico”.
A parlare è Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Pse all’Assemblea regionale siciliana in pratica l’ex Megafono al duale si sono aggiunti altri deputati aderendo al Partito socialista Europeo.
Le parole di Silvio Berlusconi che in Sicilia è venuto ad aprire ai moderati con una intervista rilasciata già prima di sbarcare nell’Isola e poi confermata con le parole pronunciate dal palco del teatro Politeama (VIDEO), non sono cadute nel vuoto. Nonostante Forza Italia abbia mostrato i muscoli facendo scendere in campo tutto ciò di cui dispone per mostrare un affetto immutato nei confronti di Berlusconi, si è visto chiaramente che i tempi sono cambiati e il consenso è molto ma molto lontano dai tempi del 61 a 0. Questo però non ha impedito al leader di Forza Italia di spaccare la già fragile coalizione siciliana
Se Alfano ed Ncd si sono dimostrati tiepidi fino al punto che le parole del coordinatore regionale Francesco Cascio sono apparse improntate a grande prudenza, è stato il presidente nazionale dell’Udc ad aprire facendo scattare la ‘rivolta’ dei cespugli che da tempo chiedono, all’interno della colazione, di contare di più proprio dello scudocrociato che perde pezzi fin dall’insediamneto dell’Ars
“Siamo stanchi di chi continua a giocare con due mazzi di carte – aggiunge il deputato regionale del Pdr-Sicilia futura, Salvo Lo Giudice rappresentante di un altro diq uesti cespugli – mon e’ ammissibile il comportamento politico del senatore Giampiero D’Alia (Udc), che da un lato si trova a governare con tre assessori accanto al presidente Rosario Crocetta e dall’altro dichiara di aprirsi a un dialogo con chi costantemente rinnega e denigra il governo di cui egli stesso fa parte. Quali sono le volonta’ di D’Alia? Stentiamo tutti a capirlo, visto che un giorno è il promesso sposo del Pd e del segretario Fausto Raciti e l’indomani fa la corte a Silvio Berlusconi”.
Bisogna al più presto convocare un tavolo di confronto della maggioranza – conclude – per fare chiarezza su chi e’ dentro questo progetto e chi invece ne fa parte ma pensa a come venirne fuori in prossimità delle elezioni. Certo prepararsi a saltare il fosso e al tempo stesso avere tre assessori in giunta è il massimo della vita”.
Campagna elettorale aperta ufficialmente, dunque, con la richiesta di un tavolo di maggioranza
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