“C’era mio cugino che si trovava in auto e qualcuno dietro che suonava. Si sono fermati e mio nipote è sceso e gli ha detto di andare piano e hanno iniziato a picchiarlo. Pugni in testa e al fianco. Poi è arrivato anche mio cugino e lo hanno picchiato. Non ho visto nulla. Mi è arrivata la telefonata e mi hanno detto che è morto Gioacchino”.
Lo racconta Rosalia Vaccaro cugina di Gioacchino morto dopo essere stato picchiato per una lite in strada. “Tutto è nato perché volevano passare. Mia cugina si è fermata e poi sono arrivati i pugni. Mio nipote adesso sta meglio. Hanno fatto la Tac che avrebbe escluso danni seri. Mia cugina, la moglie della vittima, è in ospedale con le flebo. Gioacchino non c’era in quel momento è arrivato dopo. Era sceso perché stavano tornando a casa. E’ arrivato Gioacchino ed è stato picchiato. I fratelli suonavano perché volevano passare. Tutti i cittadini di Partinico sanno chi era mio cugino. Un grande lavoratore e una persona per bene. Come per bene sono i figli”.
La testimone
“Ho visto che si davano legnate e che le mogli cercavano di dividerli”. Una donna parla attraverso le grate. Ha paura di raccontare quello che ha visto. “Stavo stendendo i vestiti quando ho visto la rissa – racconta la donna – Volevo chiamare i carabinieri, ma il telefonino lo avevo dall’altro dell’abitazione. C’erano delle macchine davanti. Ho visto solo che si picchiavano. Chi passava se ne andava via. Ognuno si spaventa perché rischia la vita. Ormai camminano tutti armati. Ho avuto paura pure io. Si picchiavano solo con le mani non ho visto armi in mano”.
Il sindaco: lotta ai bulli
“Ho chiesto un incontro con il prefetto perché è necessario una presa di posizione forte e un controllo straordinario del territorio. Morire in questo modo non è possibile”. Lo dice Pietro Rao sindaco di Partinico in merito alla morte di Gioacchino Vaccaro il fruttivendolo di 45 anni morto picchiato per strada per una banale lite.
“L’anno scorso abbiamo perso un ragazzo di 20 anni, oggi di 45 anni. Futili motivi. Si muore perché uno viene rimproverato? Siamo alla follia. E’ necessario far pesare la presenza dello stato. Conoscevo il suocero e il cognato. Vaccaro era una persona per bene. Siamo preoccupati dobbiamo passare ai fatti. I cortei non servono più. Lo Stato deve essere presente per mettere freno a questi bulletti che vanno in palestra e pensano di essere padri eterni e non hanno il valore della vita”.






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