“Prima l’assalto al fondo pensioni, poi quello al fondo sanitario: è la fotografia di una Regione ormai alla bancarotta, il Pd e Crocetta ne dovranno dare conto ai siciliani”.
Il gruppo parlamentare del M5S all’Ars è categorico sull’andamento della Finanziaria all’Ars “che raschia il fondo di tutti i barili possibili, mette pezze e toppe inutili in un vestito ormai soltanto da rottamare”.
“Il taglio di 127 milioni al fondo sanitario – dicono i deputati regionali – è il risultato di una politica disastrosa e prona verso Roma, che fa la voce grossa con i piccoli ed è afona con Renzi e il suo governo. Se si fossero battuti i pugni per pretendere quello che ci è dovuto, non saremmo qui a distruggere quel po’ che è rimasto in piedi. La Sicilia è la Regione che più di tutti contribuisce al sistema sanitario nazionale e che deve avere i famosissimi 500 milioni di euro dei gettiti Irpef ed Irap. Roma ci deve non meno di un miliardo e 100 milioni, ed invece ci tiene al laccio e sotto costante ricatto, con i risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti. Il taglio alla Sanità renderà impossibili le assunzioni, limitandole nella maggior parte dei casi a qualche stabilizzazione. Senza contare le probabili ricadute negative sui servizi e sulle prestazioni, già al minimo”.
“Solo su alcuni settori – concludono i deputati – non si riesce a tagliare. Ci riferiamo, ad esempio, ai dirigenti delle partecipate, che potranno godere di stipendi da favola, visto che hanno fatto saltare il tetto ai loro emolumenti, o al ‘no’ al taglio anticipato, che avevamo proposto, ai consigli comunali, cosa che avrebbe potuto fare risparmiare qualcosa come 38 milioni di euro”.
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