La Sicilia è la principale meta turistica scelta dagli italiani. Il 19,4% dei nostri connazionali trascorrerà le vacanze nei mesi di agosto e settembre in Sicilia. Lo rivela un’indagine condotta dall’Adoc (Associazione Difesa Orientamento Consumatori).
Una classifica per regioni che dimostra l’appeal inossidabile della nostra Isola, che resiste nonostante la perenne emergenza rifiuti, dalla quale la classe politica siciliana non riesce a uscire da anni, e che non fornisce di certo alla Sicilia la migliore delle pubblicità.
La bellezza delle nostre attrazioni artistiche, storiche, paesaggistiche e balneari è stata quindi più forte anche delle continue rapine e scippi ai turisti, non sufficientemente tutelati, e spesso vittime di una microcriminalità alimentata dalla crisi economica.
I turisti non si sono fatti scoraggiare perfino dall’apertura a singhiozzo dei musei regionali, a causa di eterni problemi di bilancio e burocratici. Errori di sistema culminati nel caso shock del museo di Messina, pronto da 30 anni e mai aperto al pubblico.
La Sicilia e la sua ‘grande bellezza’ è quindi più forte di tutto. Ed è in grado di battere regioni più organizzate e vivaci come la Puglia, e il Tenti Alto Adige che occupano il secondo e il terzo posto della classifica dell’Adoc.
Dati che fanno riflettere e che invitano a porsi una domanda: cosa succederebbe se la classe politica alla guida della Regione Siciliana comprendesse una volta e per tutte che il turismo è la principale risorsa dell’Isola e, invece di fare clamorosi autogol, cominciasse a lavorare seriamente per il suo sviluppo?
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