Da Mozart a Čajkovskij. Il quindicesimo concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana vedrà sul podio il giapponese Eiji Oue il 23 febbraio alle ore 21. Solista al pianoforte, Sofya Gulyak. In programma Wolfgang Amadeus Mozart(1756-1791), Sinfonia n. 23 in Re maggiore KV 181; Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893), Concerto per pianoforte n. 2 in sol maggiore, op. 44 per pianoforte e orchestra; Paul Hindemith (1895-1963), Metamorfosi sinfoniche su un tema di Carl Maria von Weber. Si replica il 24 febbraio alle 17,30.
Sinfonia n. 23 in Re maggiore KV 181. E’ una delle Sinfonie Salisburghesi, così appellate da Alfred Einstein, che ipotizzò che fossero tutte state commissionate da uno sconosciuto mecenate italiano. Wolfgang Amadeus Mozart la completò a Salisburgo il 19 maggio 1773. La sinfonia, anche chiamata “Overture”, è composta da un unico movimento ininterrotto costituito da 3 tempi diversi: Allegro spiritoso, Andantino grazioso, Presto assai.
Concerto per pianoforte n. 2 in sol maggiore, op. 44. La composizione del Concerto, segue di poco l’infelice matrimonio con Antonina Miljukova, una studentessa di pianoforte che Čajkovskij aveva conosciuto anni prima in conservatorio e che il compositore aveva sposato per placare le maldicenze sulla sua omosessualità. Čajkovskij uscì distrutto dall’esperienza, al punto da meditare il suicidio. A salvarlo dall’abisso fu il lavoro, la composizione dell’Onegin e di questo concerto che fu realizzato tra l’ottobre 1879 ed l’aprile 1880. Nikolaj Rubinštejn, aveva reso popolare il primo concerto del compositore, eseguendolo spesso. Così Čajkovskij, pensò a un nuovo concerto per dedicarlo proprio a Rubinštejn. Ques’ultimo avrebbe voluto eseguirlo, ma morì anzitempo. La prima esecuzione avvenne poi il 12 novembre 1881 a New York con Madeline Schiller solista, sul podio, Theodore Thomas. La prima esecuzione in Russia ebbe luogo a Mosca nel maggio del 1882, diretta da Anton Rubinštejn con Sergej Taneev, allievo di Čajkovskij, al pianoforte. Dopo la morte del compositore, un altro suo allievo, Aleksandr Ziloti, effettuò una revisione del concerto, che godette di una certa notorietà, nel 1897, eliminandone alcune parti.E’ diviso in tre movimenti: Allegro brillante e molto vivace; Andante non troppo; Allegro con fuoco;
Metamorfosi Sinfoniche su un tema di Carl Maria von Weber. E’ considerato il lavoro più famoso del compositore tedesco. Hindemith compose le Metamorfosi durante il suo soggiorno americano cominciato nel 1940 e durato tutto il periodo della guerra. Hindemith si assicurò il sostentamento insegnando all’università di Yale. Dal grande ballerino e coreografo russo ormai naturalizzato statunitense Léonide Massine, con cui aveva già collaborato nel 1938 alla creazione della “leggenda danzata” Nobilissima visione, gli venne subito nel 1940 l’invito a comporre un balletto su temi di Carl Maria von Weber. Il progetto non si realizzò, ma diede ugualmente i suoi frutti tre anni più tardi con la partitura sinfonica per grande orchestra intitolata Sinfonische Metamorphosen (ultimata nell’agosto del 1943 ed eseguita per la prima volta il 20 gennaio 1944 dalla New York Philharmonic alla Carnegie Hall sotto la direzione di Arthur Rodzinski. Si divide in quattro movimenti: Allegro; Turandot, Scherzo; Andantino; Marsch.
Sofya Guljak. E’ una delle pianiste più promettenti della sua generazione. Ha iniziato lo studio del pianoforte nel conservatorio della sua città dove si è diplomata sotto la guida di Elfija Burnaševa. Ha proseguito gli studi presso l’Ecole Normale de Music di Parigi, l’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola con Boris Petrušanskij e la Royal College of Music di Londra con Vanessa Latarche. Nel 2009 è la prima donna a vincere il Concorso pianistico internazionale di Leeds. Si è esibita nelle più importanti sale da concerto del mondo tra cui la Sala Verdi di Milano, la Salle Cortot, la Salle Gaveau e la Salle Pleyel di Parigi, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, la Konzerthaus di Berlino, la Sala Bossi di Bologna, la Bridgewater Hall di Manchester, la Walt Disney Hall di Los Angeles, il Teatro Olimpico di Vicenza e il Kennedy Center di Washington.
Eiji Oue. Ha iniziato i suoi studi di direzione orchestrale con Hideo Saito della Toho Gakuen School of Music. Nel 1978 al Tanglewood Music Center incontrò Leonard Bernstein, che divenne il suo mentore. Oue ha vinto il Premio Tanglewood Koussevitzky nel 1980. Ha inoltre studiato con Bernstein come collega di direzione al Los Angeles Philharmonic Institute. Oue è stato direttore musicale della Greater Boston Youth Symphony Orchestra dal 1982 al 1989 e direttore musicale della Erie Philharmonic dal 1990 al 1995. Ha anche lavorato come direttore associato dell’Orchestra Filarmonica di Buffalo. Dal 1995 al 2002 è stato direttore musicale della Minnesota Orchestra. Nel 2003 è stato nominato direttore principale della Osaka Philharmonic Orchestra. Oue fece il suo debutto al Festival di Bayreuth nel 2005 dirigendo il Tristano e Isotta. Diventò direttore musicale della Orquestra Simfònica de Barcelona nel settembre 2006. È previsto che si dimetta dalla carica di Barcellona dopo la stagione 2009-2010. È stato professore di direzione d’orchestra presso la Musikhochschule di Hannover dal 2000.
Info: biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it, www.orchestrasinfonicasiciliana.it, vivaticket.it, 091 6072532.
Commenta con Facebook