Soldi dal Pnrr per il feudo di Verbumcaudo. La Regione decide di investire ulteriormente a dieci anni di stanza dall’acquisizione del feudo che oggi è diventato modello di produzione e patrimonio della Sicilia. Nel decimo anniversario di quella acquisizione non nasconde tutta la sua soddisfazione Gaetano Armao allora assessore del governo Lombardo ed oggi vice presidente del governo Musumeci
Patrimonio produttivo dei siciliani
“Dieci anni fa, Verbumcaudo, diventava patrimonio produttivo dei siciliani. Il Ministro dell’interno Annamaria Cancellieri ed il compianto Prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’ANBSC, l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla mafia, vennero a Palermo per la consegna. Quello che era stato il feudo dei capi della mafia, dei summit per uccidere, dopo la confisca voluta da Giovanni Falcone, stava andando all’asta. Da Assessore all’Economia del governo Lombardo ne decisi l’acquisizione con la disponibilità di UniCredit che aveva le ipoteche. Si avviò poi la coltivazione ed il rilancio grazie al lavoro del Consorzio territoriale e dei Comuni” ricorda il Vicepresidente ed Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao.
Le celebrazioni a Polizzi Generosa
L’occasione è stata il suo intervento al Convegno, celebrativo dei dieci anni dal rilancio del sito, su “Beni confiscati, Patrimonio delle comunità. Il Progetto Verbumcaudo, dieci anni di impegno positivo”, tenuto a Polizzi Generosa (PA).
I fondi del Pnrr e gli investimenti della Regione
“La Regione Siciliana, – ha sottolineato il Vicepresidente Armao – sta investendo oggi circa 5,4 milioni, finanziati anche a valere sul PNRR, per la completa ristrutturazione ed il potenziamento della produzione agricola di qualità. Verbumcaudo è diventato un esempio virtuoso a livello nazionale di utilizzo dei beni acquisiti dai mafiosi ed il riferimento della Strategia regionale dei beni confiscati della Sicilia, tra le prime in Italia. Obiettivo raggiunto dal Governo Musumeci. Viva la Sicilia pulita, che lavora offrendo un futuro ai propri figli”.
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