A sessant’anni dal “Sacco di Palermo”, che segnò uno dei capitoli più bui della storia urbanistica palermitana, l’area dove sorgeva Villa Deliella ottiene finalmente un riconoscimento ufficiale: sarà dichiarata di “interesse culturale particolarmente importante”.
La decisione arriva dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo, che ha avviato il procedimento ai sensi del Codice dei beni culturali (Dlgs 42/2004).
L’area compresa tra piazza Francesco Crispi, via Borrelli, via Castriota e via delle Croci verrà così tutelata, a riconoscimento del suo valore civico, storico e identitario.
Un bene della città, memoria viva della comunità civile
“Quest’area nel cuore di Palermo testimonia lo sfregio perpetrato in un’epoca di speculazione edilizia – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – che ha cancellato in un decennio gran parte del suo patrimonio storico-architettonico. Il vuoto lasciato dalla demolizione è un documento storico che ha assunto negli anni il forte valore simbolico della ferita culturale inflitta e, al contempo, è monito civile per le nuove generazioni dell’importanza dei valori culturali da preservare. In tal senso, l’area della Villa Deliella è un bene che appartiene alla città e merita di esprimere appieno il suo valore testimoniale dei contenuti fondativi della comunità civile”.

Nell’atto firmato dalla soprintendente Selima Giuliano, si legge che l’area “costituisce uno spazio della memoria storica collettiva dove permangono ancora segni distintivi della Villa”, sia per il “valore testimoniale e civico di significato eccezionale in quanto luogo identitario nel quale la comunità, condividendo la memoria della distruzione perpetrata, riconosce se stessa e, rivivendo il dolore di quei giorni, ne preserva il ricordo dall’oblio”.
Il capolavoro liberty travolto dallo “Sacco di Palermo”
Villa Deliella fu progettata da Ernesto Basile tra il 1905 e il 1906, completata nel 1909. Un’opera raffinata del Liberty palermitano, costruita dal costruttore Salvatore Rutelli. La sua esistenza fu segnata da una lunga battaglia legale per il vincolo di tutela, più volte imposto e poi revocato a causa di cavilli burocratici legati alla legge 1089/1939, che imponeva una vetustà minima di 50 anni.

Villa Deliella
Con un decreto del 27 luglio 1954 la villa venne dichiarata di importante interesse, ma il provvedimento fu impugnato e annullato nel 1957. Un secondo vincolo, imposto nel febbraio 1959, venne revocato a giugno e poi nuovamente a novembre, sempre per la stessa motivazione: il fabbricato non aveva ancora compiuto i 50 anni richiesti. La soglia sarebbe stata raggiunta alla fine dell’anno. Ma le ruspe arrivarono prima.
Il 28 novembre 1959, grazie a una licenza edilizia rilasciata dall’assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Palermo, Villa Deliella fu demolita quasi interamente nel cuore della notte. Oggi restano solo frammenti: il piano seminterrato, pezzi della cancellata originale, la casa del custode e alcune alberature storiche.




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