Un agguato in piena regola in tipico stile mafioso. E’ quello scattato pochi minuti dopo le 10 de mattino a Falsomiele, borgata popolare alla periferia Sud di Palermo. Secondo le prime notizie le due vittime avrebbero 35 e 40 anni. Uno dei due è stato identificato in Vincenzo Bontà incensurato, genero del boss Giovanni Bontate, fratello di Stefano. mentre l’auto sulla quale viaggiavano è intestata a Angela Daniela Bontate. L’altra vittima è Giuseppe Vela, bracciante, anche lui incensurato che lavorava principalmente come giardiniere. Potrebbe essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

I due sono state raggiunti da numerosi colpi d’arma da fuoco nei pressi del civico 117 della via Falsomiele, la strada che attraversa l’omonimo quartiere.

L’agguato è scattato con modalità tipicamente mafiose. I killer hanno aspettato che le due vittime designate imboccassero la parte più stretta di via Falsomiele e lì sono entrati in azione. I due si sono accorti di essere nel mirino ed hanno inutilmente tentato la fuga.

C’è stato un rapido inseguimento poi è stata freddata la prima vittima colpita al torso e finita con il classico colpo di grazia dietro la nuca. Due pallottole al torace per l’altra vittima designata e colpo di grazia, in questo caso, al volto.

I due corpi sono riversi a terra. il primo si trova al centro della strada dove è stato freddato, il secondo ancora dietro l’auto con la quale stavano cercando di fuggire, una Fiat 500L di colore bianco. Inutili i tentativi di salvarli da parte del personale del 118. Quando i sanitari sono giunti uno era già morto, mentre il secondo è deceduto qualche istante dopo.

dopo una intera giornata di indagini in serata spunta l’improbabile pista di una vendetta scaturita dopo una lite per questioni di confine. Un muro perimetrale conteso sarebbe alla base di questa ipotesi  tanto che una coppia di vicini della vittima sono stati fermati per essere interrogati. Dalla questura solo la notizia che si stanno vagliando anche ipotesi diverse da quella mafiosa anche se le modalità del delitto lasciano molte perplessità

Falsomiele è la borgata palermitana in maggiore fibrillazione dal punto di vista degli equilibri criminali dell’ultimo periodo. A ottobre dello scorso anno si consumò un altro fatto di sangue in via della Conciliazione quando venne ucciso Mirko Sciacchitano mentre poco prima in via dell’Allodola si era consumato un altro delitto. Ma il delitto di oggi potrebbe non essere legato a quei fatti come si era pensato nell’immediatezza dell’evento.

 

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