• Spari su barcone di migranti da una motovedetta libica
  • Guardia Costiera libica apre inchiesta
  • Spari  a barcone con 62 immigrati inermi a bordo che rischiano di essere uccisi

La Guardia Costiera libica ha aperto un’inchiesta interna dopo che una motovedetta impegnata in un soccorso ha sparato alcuni colpi verso un barcone carico di migranti, come denunciato in un video pubblicato dalle ong. In una nota la Marina libica afferma che dopo aver esaminato le immagini in cui si vede la motovedetta della Guardia Costiera che insegue un barcone carico di migranti “mettendo in pericolo le loro vite, così come quelle dei membri dell’equipaggio della motovedetta stessa, in quanto non sono state seguite le misure di sicurezza e sono stati utilizzati anche dei colpi di avvertimento”, è stata aperta l’inchiesta.

La Guardia Costiera condanna il gesto

“Tale azione – aggiunge la Marina – mostra la mancanza di un giusto comportamento se si rivelasse vero dopo le verifiche. La Guardia Costiera condanna qualsiasi comportamento in contrasto con le leggi locali e internazionali e conferma che tutte le misure legali saranno prese contro qualsiasi violazione, in conformità con la legislazione e le leggi in vigore”. Infine, conclude lo Stato Maggiore della Marina, “confermiamo la nostra volontà nel proseguire lo svolgimento dei nostri compiti e doveri, salvare vite in mare e proteggere le coste libiche, secondo le leggi e i regolamenti umanitari riconosciuti a livello locale e internazionale”.

La sparatoria ripresa dalla ong

L’ha ripresa «Seabird», il velivolo di Sea Watch, e mostra inseguimenti e raffiche di mitragliatori, in alto Mediterraneo, della Guardia costiera libica verso un barcone con 62 immigrati inermi a bordo che rischiano di essere uccisi o di finire in mare. «I video realizzati dal nostro equipaggio in area Sar (search and rescue che significa ricerca e salvataggio) mostrano gli spari, le pericolose manovre della motovedetta — spiegano dall’organizzazione tedesca no-profit che opera nel Mediterraneo centrale — e il lancio di oggetti contro le persone a bordo».