L’ex capogruppo del Pdl alla Regione Sicilia Innocenzo Leontini e’ stato condannato a 2 anni di carcere anche per avere pagato con i fondi che spettano al gruppo politico una multa di 51 euro. E’ una parte della sentenza emessa dal gup Riccardo Ricciardi al Tribunale di Palermo con il rito abbreviato per le cosiddette spese pazze dell’Assemblea regionale.

Sempre in abbreviato il giudice ha assolto l’altro ex capogruppo Cateno De Luca. Nella parte invece riservata al rito ordinario il gup ha rinviato a giudizio sette imputati e ne ha prosciolti 4 con la formula perche’ il fatto non sussiste.

Scagionati Francesco Musotto, Marianna Caronia, Nicola D’Agostino e Paolo Ruggirello. Vanno a giudizio invece Giulia Adamo, Giambattista Bufardeci, Nunzio Cappadona, Cataldo Fiorenza, Rudy Maira, Livio Marrocco, Salvo Pogliese.

“Non mi aspettavo una decisone simile, e sono molto amareggiato. Vuol dire che spiegherò meglio, di come ho fatto sinora, ad un altro Giudice la mia posizione peraltro identica a quella di tutti gli altri capi gruppo che per le stesse mie accuse sono stati archiviati. Ribadisco di non avere speso un solo centesimo di denaro che non fosse legittimo spendessi”.

Lo dice Cataldo Fiorenza a cui vengono contestate irregolarità commesse per un importo di circa 9mila euro: “La sola differenza sta nel fatto che quella indennità, perché di questo si tratta per me come per gli altri capi gruppo, io l’ho canalizzata su una carta prepagata mentre tutti gli altri l’hanno percepita sul proprio conto corrente, e non solo i capi gruppo ma in certi casi anche l’intero ufficio di presidenza del gruppo parlamentare.
Mi si accusa di come ho speso il mio stipendio, è normale?
La mia preoccupazione potrebbe essere quella di un processo alla politica in senso lato e non a fatti specifici che nel mio caso sono stati ampiamente spiegati, ma la fiducia nella Magistratura prevale sul timore.
Adesso mi auguro solo che si faccia presto, perché solo ora ho capito sulla mia pelle cosa vuol dire subire un processo con tempi che rischiano di intaccare tutti gli aspetti di una vita privata e pubblica vissuta da sempre all’insegna del lavoro e dell’onestà.”

Commenta anche Salvo Pogliese: “Sono sicuro di poter dimostrare la mia estraneità ai fatti contestati. Rimango fiducioso nella giustizia e proseguo con serenità, al fianco dei siciliani, il mio percorso politico improntato come sempre sui cardini della trasparenza e della integrità per sollevare a Bruxelles le istanze della mia gente.”

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