La spiaggia di Mondello sarà divisa in 14 “lotti”, 14 porzioni di spiaggia. Solo 7 di questi lotti verranno messi a bando per diventare spiaggia attrezzata a pagamento. gli altri sette lotti, quindi una porzione di circa metà della lunga spiaggia di Mondello, saranno di libera balneazione.

Lo prevede il PUDM, il Piano di utilizzo del demanio marittimo, predisposto dal Comune di Palermo e trasmesso alla Regione siciliana per le osservazioni di competenza. L’arrivo del documento alla regione viene confermato dall’assessore Giusi Savarino in un vide social nel quale la titolare di Territorio e Ambiente interviene sulla vicenda della Italo belga per rivendicare l’operato della Regione che, racconta, ha agito prima che arrivasse  la relazione della Commissione Antimafia.

L’avvio della procedura di revoca della concessione alla Italo belga

La regione ha, intanto, messo nero su bianco la contestazione alla Immobiliare Italo belga titolare della gestione della spiaggia di Mondello. Lo ha fatto con una lettera dettagliata che parte due giorni prima che venisse trasmessa la relazione della Commissione antimafia dopo una verifiche che l’amministrazione ha compiuto attraverso la prefettura di Palermo e che è giunta alle medesime conclusioni.

La ricostruzione delle date da parte di Savarino

“Non abbiamo voluto inseguire qualche like sui social, noi siamo il governo e ci muoviamo sulla base di percorsi giuridici certi e dopo aver approfondito le carte” dice l’assessore Savarino

L’assessore ripercorre tutte le tappe e arriva al 18 novembre “Attenzione alla data – dice, il 18 novembre avviamo una procedura di revoca della concessione dopo aver avuto notizia dalla prefettura dell’interdittiva antimafia emessa a carico della GM edil che esegue lavori per conto della Italo belga. Il 20 novembre arriva la relazione dell’antimafia che riconosce anche la mancata comunicazione da parte della Italo belga alla regione degli affidamenti alla Gm Edil. Per questo il 27 novembre la regione manda motivi aggiuntivi alla procedura di revoca già avviata”.

In pratica la procedura non è partita il 27 novembre dalla relazione dell’antimafia ma quella relazione costituisce motivi aggiuntivi per una revoca avviata già dieci giorni prima il 18 novembre.

“E’ una vicenda triste, non c’è da esultare” dice Savarino che poi comunica il futuro di Mondello “Finalmente il Comune ha mandato il PUDM che divide la spiaggia in 14 lotti di cui sette spiaggia libera. Questa sarà una novità per la spiaggia di Mondello. Forse il Comune avrebbe dovuto farlo prima visto che la legge è del 2005 ma guardiamo al futuro con speranza”

“I siciliani devono sapere – conclude – che i provvedimenti si prendono dopo percorsi giuridici certi non sulla base delle notizie sui giornali”.

La reazione della Italo Belga: “Increduli”

“Prendiamo atto, con profonda incredulità, dell’avvio del procedimento di decadenza da parte degli Uffici della Regione, fondato sulle conclusioni cui giunge la relazione della Commissione regionale antimafia. Alle attività economiche, quali che siano, interessa il diritto, non la suggestione.

Francamente non comprendiamo più a quale istituzione un’impresa debba fare riferimento per conoscere il proprio status ai fini della certificazione antimafia, se – come la stessa relazione riporta testualmente – “questa Commissione non può esimersi dall’esprimere stupore per la comunicazione antimafia del Ministero dell’Interno del 24 gennaio 2024 che non ravvisa a carico della Società Mondello Immobiliare Italo Belga SA […] la sussistenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto…”.

Risultanze antimafia sbilanciate e fuorvianti

“L’appiattimento sulle risultanze, che riteniamo sbilanciate e per molti aspetti fuorvianti, sembra voler trasformare in “anomalia” contraria alle norme prassi operative che l’Ente concedente ha adottato e avallato per anni. Se questa impostazione venisse assunta come regola generale, potrebbe condurre alla messa in discussione indiscriminata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, incluse quelle già affidate ai Comuni.

È destituita di fondamento, in particolare, l’affermazione secondo cui la Società Mondello esternalizzerebbe ad altra società la maggior parte delle attività relative al bene in concessione: molte attività sono svolte su aree di diretta proprietà e non in concessione e la somma spesa annualmente per tali attività incide per circa l’8% sul totale dei costi sostenuti nel ciclo economico aziendale”.

Campagna di delegittimazione sulla pelle di 250 famiglie

“Siamo nel pieno di una campagna di delegittimazione che si consuma sulla pelle delle circa 250 famiglie impegnate nelle attività che gravitano attorno alla spiaggia di Mondello. Presentare questa vicenda come un’operazione di “liberazione” della spiaggia, in concomitanza con l’avvio ormai prossimo delle procedure di gara previste per legge entro il 2027, significa usare un tema delicatissimo per fini meramente propagandistici.

Ogni qualvolta sono emersi elementi critici su singole posizioni, abbiamo interrotto i rapporti interessati e rafforzato i controlli interni, a dimostrazione che agiamo al di fuori di qualunque condizionamento esterno. Se, nonostante ciò, si dovesse procedere alla revoca della concessione sulla base di presupposti che riteniamo errati o incompleti, la Società contesterà tali provvedimenti in tutte le sedi competenti, agendo con fermezza per il ristoro integrale dei danni arrecati alla Mondello Immobiliare Italo Belga, ai suoi lavoratori e al territorio”.

Non resteremo in silenzio

“Non intendiamo spostare il confronto sui giornali, ma non resteremo in silenzio di fronte a rappresentazioni che riteniamo ingiuste: nel rispetto delle istituzioni presenteremo le nostre osservazioni e controdeduzioni nelle sedi competenti, riservandoci ogni opportuna iniziativa a tutela della Società e confidando di poter ristabilire una lettura corretta dei fatti”.

La decisione finale verrà presa, comunque, sulla scorta del parere dell’ufficio legislativo e legale della Regione e se dovesse essere disposta la decadenza della concessione c’è da aspettarsi una lunga battaglia fra Tar e CgA