Grandi emozioni ieri sera, al Teatro Politeama di Palermo, per la serata conclusiva della 42esima edizione del Paladino D’Oro Sport Film Festival, la kermesse ideata da Vito Maggio e diretta da Roberto Marco Oddo.
Palermo si conferma capitale mondiale del cinema sportivo.
L’edizione 2022 ha visto protagonisti film in concorso provenienti da diverse nazioni, tra queste America, Australia, Cina, Canada, Russia, Kazakistan e da quasi tutta Europa.
Presente anche Natalia Re
Tra i componenti del Comitato d’Onore del Festival anche Natalia Re, ambasciatrice per la Sicilia del Movimento Italiano per la Gentilezza.
Re sui social non nasconde la propria gioia: “Ho avuto l’onore – dice – di consegnare il Paladino d’Oro al presidente nazionale della Lega del Filo d’Oro, Rossano Bartoli. Non potevo non consegnare le targhe quali testimoni di gentilezza a Roberto Marco Oddo e a Nadia La Malfa, per l’impegno profuso nel tenere vivo il Festival con tanta sensibilità”.
La cerimonia di gala ha visto anche la partecipazione di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo.
La kermesse nata nel 1979
La kermesse organizzata dall’associazione Toros Centro di Comunicazione Visiva, diretta da Roberto Marco Oddo, in collaborazione con l’associazione siciliana Amici della Musica, è patrocinata dall’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, dalla città metropolitana di Palermo, dal comune di Palermo, del comune di San Marco d’Alunzio, dal Coni Sicilia, dal CIP Comitato Italiano Paralimpico, dalla federazione Medico Sportiva, dall’università degli Studi di Palermo, Edizioni Kalòs e dal liceo Linguistico Ninni Cassarà.
Il Paladino d’oro Sport film festival è il più antico festival di cinema sportivo, nato nel 1979 a Palermo da una idea di Vito Maggio e Sandro Ciotti, icona dei radiocronisti Rai di tutti i tempi. Tra i protagonisti delle passate edizioni, registi del calibro di Tom Gries, Ted Kotcheff, Michael Mann, Pupi Avati, Luigi Comencini, Mario Monicelli, Max Nosseck, Wim Wenders e tanti altri.
Alcuni dei premiati
A salire sul palco a ritirare il loro Paladino d’Oro anche Pamela Villoresi con il premio alla carriera teatrale e cinematografica, Vincenzo Ferrera come miglior attore, Donatella Scarnati per il giornalismo sportivo e il presidente del Palermo F. C. Dario Mirri come dirigente sportivo dell’anno.
Il secondo saggio di Natalia Re
E la presenza di Natalia Re al Paladino d’Oro Sport Film Festival non è stata casuale.
Importante infatti il messaggio che ormai da anni Re porta avanti.
Gentilezza, questa sconosciuta. Viviamo un’epoca di disastri, di pandemie, di guerre. Eppure c’è chi combatte per la gentilezza. A Talk Sicilia, il programma di approfondimento di BlogSicilia, qualche giorno fa, Natalia Re ha presentato il suo secondo saggio dal titolo “Regine Inside, Autodeterminarsi con gentilezza”.
Viviamo epoca difficile, servono gesti gentili
“Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un epoca fortemente violenta. È indubbio che la pandemia ha in qualche modo inaridito quelli che sono i rapporti e le relazioni umane e quindi la necessità di ritrovarci in una dimensione gentile non significa altro che cercare di allenarsi all’empatia, all’ascolto, perché la gentilezza può essere declinata in 1000 modi e soprattutto in ogni ambito”, spiega Re.
La gentilezza come filosofia di vita
La gentilezza, però, non è soltanto il piccolo gesto quotidiano. Nel saggio di Natalia Re la gentilezza viene elevata a filosofia di vita.
“La gentilezza ha la capacità di stupirci – spiega – ed è talmente poco praticata da destare un’enorme attenzione. Quindi, irrompere nella nostra quotidianità attraverso un gesto gentile ci riporta sempre qualcosa indietro. Non dobbiamo avere alcun tipo di timore nel pensare che non sia un sentimento totalmente gratuito. E’ una restituzione continua. La modalità della gentilezza è una modalità attraverso la quale ci si connette all’altro e quindi, giocoforza, si trae qualcosa dall’altro”.
Un sentimento da applicare in ogni circostanza
E ancora: “Questo sentimento va applicato in ogni circostanza: elargire un sorriso a chi ci sta dietro, quando siamo in coda al semaforo, e immediatamente suona il clacson per spingerci ad andare avanti”.
E’ anche una missione politica: “Dobbiamo esercitare la forza della gentilezza quando andiamo a votare alle urne e fare scelte precise perché in realtà questo sentimento non è ascetismo”.
Nel suo saggio Re spiega come essere gentili sia anche un principio condiviso dalle principali religioni monoteiste. E auspica che questa emozione diventi il metro di misura della nostra interazione sociale. Anche nella progettazione delle città.
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