Le stagioni balneari in Sicilia sono salve fino al 2027. Per i prossimi tre anni non ci saranno contraccolpi dalla prima applicazione della normativa europea e dai pronunciamenti delle varie corti anche italiane che rendono applicabile la normativa da subito anche in Sicilia.

A raccontarlo a BlogSicilia è l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusi Savarino ospite di Talk Sicilia, che affronta una lunga serie di argomenti che vanno dalla riforma dell’Arpa, l’agenzia per la tutela dall’ambiente, al concorso per il Corpo Forestale, passando per la valorizzazione dei parchi dell’isola.
Ma in particolare sul tema della balneazione ci sono novità importanti. La Regione, infatti, prepara una norma che permetterà di mettere in piedi un piano regionale dell’uso del demanio marittimo per superare i limiti posto dai comuni inadempienti e dunque di procedere alle gare per le concessioni. Il grande tema è, da un lato, l’esistenza di aree con troppe concessioni e troppo sfruttate e dall’altro l’esistenza di coste completamente abbandonate.
Le norme sull’uso delle coste e la balneazione
“Dopo anni di confusione e di incertezza normativa tra normativa regionale, normativa nazionale e sentenza del Consiglio di Stato, oggi abbiamo una normativa nazionale che finalmente chiude un braccio di ferro con Bruxelles che detta delle regole e io quindi ho fatto in modo che questa fosse compatibile con altre normative che noi già abbiamo regionali e i concessionari uscenti sono prorogati alla normativa nazionale fino a settembre 2000 e 27 ma nel frattempo noi possiamo aprire a nuovi balneari nuove concessioni balneari perché abbiamo chiaro come si debba fare serve una pianificazione del demanio marittimo cioè serve che i Comuni ci dicano quali sono le aree disponibili per creare nuovo sviluppo nuove concessioni balneari nuovi e attrezzature turistiche per attrarre anche più ospiti e quali è possibili valorizzare”.
Troppi comuni in ritardo sui piani marittimi
“Probabilmente alcuni comuni non erano stati sollecitati abbastanza, ma poi la normativa oggi mette questo come rende indispensabile. Allora io che ho fatto insieme al Presidente Schifani abbiamo deciso di mettere in finanziaria ed è stato già approvato una norma come in altre regioni d’Italia per fare comunque un piano regionale dell’utilizzo del demanio marittimo per evitare che alcuni Comuni dei 123 comuni costieri non si dotino in tempo di una pianificazione quindi rischieremmo di non avere concessioni balneari. Nel frattempo snellito l’iter per i balneari, per i comuni costieri, per quelli che hanno tutta l’intenzione di dotarsi una penalizzazione ma hanno riscontrato delle criticità e l’iter era un po farraginoso, comportava dei doppi passaggi. Lo snellito al massimo è la scorsa settimana, venerdì li ho riuniti in in assessorato insieme ai miei dirigenti. Ho creato anche una sinergia perché a volte il soccorso istruttorio può servire ad aiutare i Comuni piuttosto che farsi negare e bocciare l’iter”.
Ampie aree abbandonate, solo il 17% delle concessioni assegnate
“Mentre in Emilia Romagna la risorsa è satura perché hanno dato tutte le concessioni balneari possibili, in Sicilia noi sfruttiamo più o meno il 17% delle concessioni balneari. E’ vero che c’è una normativa regionale che tutela che il 50% della costa che non può essere data in concessione, ma nel 50% restante solo il 17% è usato e c’è, dunque, un buon 33% di grandi opportunità di sfruttamento delle nostre spiagge, Va fatto, però, in maniera attenta ed ecosostenibile con il Plastic free e io voglio anche inserire nelle linee guida per le nuove concessioni un’attenzione anche ai prodotti IGP e alle tradizioni siciliane, anche enogastronomiche. È un modo per valorizzare il nostro territorio”
C’è, però, anche un problema opposto in alcune aree, iper sfruttate dove non resta spazio per quella balneazione libera.
“Sì, questoè un altro tema. La pianificazione serve anche a questo, evitare che ci sia una concentrazione. Con le nuobe linee guida è previsto anche che vengano lasciati degli spazi di accesso tra una concessione e l’altra, Ci sono dei limiti anche sulla grandezza delle concessioni che non devono superare i 5000 metri quadri. Insomma ci sono una serie di indicatori che servono sia a utilizzare al meglio le nostre spiagge che a non abusarne. E ho chiesto anche ai Comuni di inserire nel loro futuro piano un’attenzione ai nostri amici a quattro zampe perché c’è un turismo che sta cambiando e noi lo dobbiamo intercettare. Ho notato che nelle zone come Rimini e Riccione per esempio, addirittura quasi tutti gli alberghi si stanno trasformando in pet friendly, perché ormai gli animali sono entrati nelle nostre case e sono diventati componenti delle nostre famiglie e quando ci si sposta in vacanza li vogliamo portare con noi e questa attenzione va data anche nelle nelle nostri stabilimenti balneari”.
Il tema dei parchi e delle riserve
Molti non sanno che la Sicilia la Regione Sicilia è stata la prima Regione d’Italia a dotarsi di una normativa a tutela della delle riserve e delle nostre bellezze naturali poi il resto d’Italia è venuto dopo compresa la nostra nazione questa sensibilità adesso fa una fa il compleanno e quindi la festeggiamo cercando di aprire le riserve e i parchi naturali a tutti, perché non dobbiamo essere egoisti e limitarci solo a tutelarli dobbiamo anche farli conoscere e anche permettere la fruizione. Io ho anche aperto e adesso abbiamo comprato un una macchina si chiama Progetto, io l’ho chiamato Clara Clara non so se lei ricorda, ma la mia è la mia generazione. Si ricorderà il cartone di Heidi quando la un’amichetta Clara va in montagna a trovarla dal nonno e c’era questa sofferenza perché non riuscivano a portare Clara che era sulla sedia a rotelle in cima alla montagna insieme a Peter, e quindi è una sofferenza per Heidi e anche per Clara e il nonno Si inventò questa sedia zaino e riuscirono a passare giornate bellissime facendo godere della natura anche Clara. Ebbene, ora ci sono ovviamente più moderni questi strumenti. Una macchina che si chiama Gianni, che noi abbiamo comprato come dipartimento. Ecco un protocollo con la Croce Rossa italiana. Stiamo anche formando i nostri dipendenti degli enti gestori e delle i nostri parchi riserva e li doteremo di questo macchinario per aprire anche ai disabili i nostri parchi le nostre riserve”.
Le strade di accesso e le strutture da recuperare
“Sto anche programmando i fondi extra regionali per cercare di rendere anche più accessibili i parchi per quanto riguarda le loro strade di accesso e anche ho prepara sto preparando un bando per riqualificare gli immobili esistenti ho scoperto che dentro i parchi e dentro le riserve ci sono una serie di immobili a volte sono più piccolini a volte addirittura sono dei vecchi alberghi totalmente abbandonati ecco questi immobili vanno riqualificati secondo ovviamente attenzionata ecosostenibile ma vanno anche utilizzati come punto di ristoro se sono piccoli come punto di accoglienza o perché no anche come alberghi se c’è come nel l’Etna c’è un grande albergo che va recuperato”.
La riforma dell’Arpa
“Ho trovato effettivamente una situazione di disagio perché c’era un braccio di ferro tra Arpa tra territorio ambiente e sanità. L’Arpa svolge anche delle funzioni essenziali che sono pagate dal fondo sanitario. Funziona così in tutta Italia, ovviamente a seguito di una contestazione alla Corte dei Conti la sanità volevo sapere esattamente quanto fosse il plafond che l’ARPA destinava a queste prestazioni che sono coperte dal fondo sanitario. Quindi si è trasformato il bilancio in un bilancio analitico insomma abbiamo dimostrato che noi e facciamo prestazioni di livelli essenziali molto di più di quanto ci pagano alla sanità però questo ci ha permesso di chiudere questo braccio di ferro e quindi dare serenità all’Arpa per i prossimi tre anni. In più l’Assemblea su mia sollecitazione ma devo dire anche dalla deputazione siracusana ci ha dato 2 milioni in più perché ci sono queste aree di disagio le aree nell’arca si chiamano che sono dove ci sono dei concentramenti industriali a rischio inquinamento che hanno bisogno di essere monitorate e controllate meglio. C’era una carenza di personale che con questi 2 milioni noi andiamo a coprire giovedì sarò con la governance di di ARPA proprio a Siracusa per comunicare quindi questo importante passo avanti che serve a monitorare e tutelare il territorio perché. Di attore non deve passare mai il messaggio che noi abbiamo paura di fare i controlli perché altrimenti sembriamo quasi conniventi con chi inquina. No, noi vogliamo tutelare il nostro territorio e lo facciamo mettendo avanti tutte le nostre risorse, anzi risorse in più, come stiamo facendo a Siracusa e faremo anche a Gela”.
Il concorso e le assunzioni di forestali
Fra i temi che hanno agitato questi mesi, però, c’è il concorso per le assunzioni di forestali, bloccato da una serie di polemiche poi ripartito.
“Io voglio concludere il nuovo concorso per il Corpo forestale per dare possibilità a tanti giovani sotto i trent’anni di trovare lavoro e per dare tutela nostro territorio. Perché il Corpo forestale non serve soltanto per l’antincendio, serve anche, come è successo di recente, per la tutela anche del nostro mercato ortofrutticolo e agricolo alimentare. Noi abbiamo bloccato della marcia in ingresso a Siracusa che voleva entrare nel mercato siciliano come se fossero merci siciliani ed erano agrumi e olive. Questo avrebbe creato un danno enorme alle nostre produzioni di qualità, perché vengono da paesi extra territoriali extra europei e non hanno e non si controllano la nostra qualità e poi si spacciano come prodotti siciliani e il danno anche economico per i nostri produttori. Il Corpo forestale è importante per noi perché ci dà garanzia di controllo del territorio e questo è un risultato. Io vorrei raggiungere prima che finisce la legislatura, ma sono tanti, devo dire. L’elenco è lungo, ma io affronto una pena al giorno, mi metto lì, cerco di lavorare e devo vedrà che con la concretezza tipica della non non di obiettivi ne raggiungeremo tanti già ne abbiamo raggiunti alcuni soli quattro mesi”.
La video intervista integrale
Nella video intervista integrale con l’assessore Savarino abbiamo parlato anche di piani regolatori nei comuni, di Pnrr, di abbattimento del debito pubblico siciliano, di autorizzazioni per i termovalorizzatori e dell’attività autorizzativa e di controllo in generale della Cts, la commissione per la valutazione tecnica e l’impatto ambientale
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